Nuova flessione a marzo dei prestiti delle banche al settore privato e alla pubblica amministrazione. Il rapporto mensile dell’Abi stima una contrazione del 3,21% su base annua.
Il segno meno davanti agli impieghi si registra ininterrottamente da 20mesi (agosto 2012). Il rapporto del servizio studi di palazzo Altieri sottolinea tuttavia un rallentamento della dinamica negativa rispetto al picco del novembre scorso (-4,51%) e rimarca come l’ammontare dei prestiti alla clientela (1.850miliardi circa a marzo) sia “nettamente superiore” a quello della raccolta diretta (1.724 miliardi nello stesso mese).
Il mese scorso, inoltre, il tasso d’interesse medio sui prestiti alle famiglie per l’acquisto di abitazioni si è assestato al 3,43%, come a febbraio, il valore più basso da settembre del 2011 (quando era al 3,42%). Il tasso medio sui nuovi finanziamenti alle imprese è stato invece del 3,31%, in discesa rispetto al 3,48% di febbraio. Infine, il tasso sul totale dei prestiti si è attestato al 3,86%, in leggera flessione nel confronto con febbraio (3,89%).
Quanto alle sofferenze bancarie, l’Abi sistiene che a febbraio siano cresciute a 162 miliardi di euro, 1,6 miliardi in più rispetto a gennaio. Il rapporto tra sofferenze lorde e prestiti è aumentato così all’8,5% (a febbraio dell’anno scorso era a 6,5%). Si tratta del livello più alto dal dicembre del 1998.