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Banche, Abi: mutui boom, record sofferenze

Nel trimestre dicembre 2014 – febbraio 2015, le nuove erogazioni di mutui per l’acquisto d’immobili hanno registrato un incremento annuo del 42,4% – Seppur ancora su valori negativi, a marzo sono emersi segnali positivi per le nuove erogazioni di prestiti bancari.

Boom dei mutui, record delle sofferenze e miglioramento della dinamica dei prestiti. E’ questo il quadro che emerge dall’ultimo rapporto mensile dell’Abi sul mercato bancario italiano.

MUTUI E TASSI D’INTERESSE

Nel trimestre dicembre 2014 – febbraio 2015, le nuove erogazioni di mutui per l’acquisto d’immobili hanno registrato un incremento annuo del 42,4%. Continua intanto la discesa dei tassi d’interesse praticati dalle banche sui mutui. 

A marzo il tasso medio sulle nuove operazioni per l’acquisto di abitazioni si è attestato al 2,70% (era al 2,76% il mese precedente), segnando il valore più basso da ottobre 2010. Il tasso sintetizza l’andamento dei tassi fissi e variabili ed è influenzato, spiega l’Abi, anche dalla variazione della composizione fra le erogazioni in base alla tipologia di mutuo. A marzo la quota del flusso di finanziamenti a tasso fisso è risultata pari al 38,1% in aumento rispetto al 33,7% del mese precedente.

In generale, a marzo i tassi di interesse sui prestiti si sono posizionati in Italia sui minimi storici: il tasso medio sul totale dei prestiti è risultato pari al 3,56% (3,6% il mese precedente).

SOFFERENZE

Quanto alle sofferenze bancarie, a febbraio hanno raggiunto quota 187,25 miliardi di euro, in aumento di 1,8 miliardi rispetto al mese precedente e di oltre 25 miliardi rispetto a febbraio 2014, pari a un incremento annuo del 15,6%. Il rapporto sofferenze lorde su impieghi è salito al 9,8% a febbraio (era all’8,5% un anno prima e ben al 2,8% a fine 2007), valore che raggiunge il 16,5% per i piccoli operatori economici (14,4% a febbraio 2014), il 16,5% per le imprese (13,7% un anno prima) e il 7,1% per le famiglie (6,4% a febbraio 2014).

In diminuzione invece le sofferenze nette che sono passate da 81,3 miliardi di gennaio a 79,3 miliardi di febbraio. Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali è risultato pari al 4,38% a febbraio dal 4,5% del mese precedente.

IMPIEGHI

Seppur ancora su valori negativi, a marzo sono emersi segnali positivi per le nuove erogazioni di prestiti bancari. Il totale dei finanziamenti a famiglie e imprese ha infatti presentato una variazione annua di -0,9%: si tratta del miglior risultato da maggio 2012. Il dato si confronta con il -1,5% messo a segno a febbraio e con il -4,5% di novembre 2013, quando aveva raggiunto il picco negativo degli impieghi. 

Il miglioramento del trend degli impieghi è ancor più evidente, ha evidenziato l’Abi, se si prende in esame il periodo dicembre 2014 – febbraio 2015, quando i finanziamenti bancari alle imprese hanno registrato un incremento di circa il 7,6% sullo stesso trimestre dell’anno precedente.

Nel complesso, invece, a marzo gli impieghi bancari in Italia (settore privato più amministrazione pubbliche) sono scesi su base annua dell’1,68%, sostanzialmente in linea con il -1,67% registrato a febbraio.

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