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Banche, Abi: crolla utile nel 2011, -33%

Un 2011 negativo per le banche italiane, con l’utile crollato del 33% e la redditività bassa e ancora in discesa. Secondo il rapporto Abi sui bilanci bancari, al netto della svalutazione dell’avviamento (pari a circa 30 miliardi) e delle altre componenti straordinarie non ricorrenti, utili da partecipazioni e da disinvestimenti e oneri connessi alle operazioni di integrazione, il 2011 si è chiuso con un utile consolidato pari a 5,5 miliardi, con un -33% rispetto al 2010.

La redditività resta bassa e ancora in calo. Il Roe (return on equity), rettificato dalle componenti non ordinarie di gestione, alla fine del 2011 è stato del 2,6%, in calo rispetto al 3,9% dell’anno prima e “sensibilmente più basso sia nel confronto internazionale (7% in media per i primi cinque mercati bancari europei) sia nel confronto intersettoriale domestico (9,5% per le maggiori società quotate in Borsa”).

La patrimonializzazione – sottolinea però l’Abi – è solida e in crescita: il ‘Tier 1 ratio’ è al 9,5% e il Total capital ratio al 12,7%, rispettivamente in aumento di 87 e 68 punti base. Le banche italiane poi “hanno proseguito anche nel 2011 l’azione di supporto a favore di imprese e famiglie, in misura superiore” rispetto ad altri Paesi. Il tasso di crescita medio degli impieghi è stato pari a +3,6%, contro il +1,3% in Europa.

L’andamento dei finanziamenti è rallentato rispetto al 2010, “a causa di fattori di domanda, legati al peggioramento congiunturale in atto, ma anche di fattori di offerta connessi al deterioramento della qualità del credito e alla situazione di liquidità”.

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