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Banche, Abi: “Capitale ok, ma i margini sono ai minimi storici”

Le banche italiane restano solide ma la redditività peggiora e i margini sono ai minimi storici. Nel 2012 le perdite sono arrivate a quota 1,8 miliardi di euro, mentre il Roe (ritorno sul capitale) è stato pari a -1%, considerando anche le componenti straordinarie come le svalutazioni degli avviamenti. Al netto di queste voci negative, il Roe è sceso a -0,47% dal +2,38% del 2011. Le sofferenze nette hanno segnato invece il record di 26 miliardi, contro i 16,7 miliardi del precedente esercizio, l’utile consolidato è crollato a 1 miliardo di euro dai cinque dei 2011 e la redditività dell’attività bancaria allo 0,47% dal +2,38% del 2011. I dati sono stati diffusi oggi dell’Abi sulla base di un’analisi dei bilanci annuali di 39 gruppi bancari.

Secondo palazzo Altieri, “sull’economia nazionale  pesa ancora il doppio ciclo recessivo innescatosi tra il 2009 e il 2012, che è previsto riflettersi ulteriormente sull’andamento del Pil nell’anno in corso. Restano forti incertezze sulle prospettive del mercato del lavoro, della domanda aggregata e dei livelli di reddito disponibili, fattori che determinano un peggioramento dei piani di consumo e di investimento, e quindi anche un peggioramento della qualità degli attivi bancari. Il più elevato costo del finanziamento del debito pubblico determina costi di raccolta più elevati per le banche”.

Il flusso rilevante delle rettifiche di valore nette dei crediti iscritte nei conti economici 2012 (circa 26 miliardi, contro i 16,7 miliardi dell’anno prima), che ha interessato le diverse tipologie di crediti deteriorati, “segnala politiche contabili delle banche improntate a una crescente prudenza valutativa, in linea con le valutazioni dell’autorità di vigilanza”.

Le banche italiane hanno migliorato però il livello di patrimonializzazione, “risultando pienamente allineate alla media europea – si legge ancora nel rapporto –. Nel 2012 il Tier 1 è salito al 10,56% dal 9,52% dell’anno prima. Il total capital ratio, relativo all’intero patrimonio di vigilanza, è aumentato invece al 13,46%, da 12,71% dell’anno precedente. È proseguito inoltre il percorso di riorganizzazione delle banche sul fronte dei costi per perseguire obiettivi di efficienza: c’è stata una riduzione del 2,2% delle spese amministrative, dovuta alla diminuzione delle spese per il personale (-2,7%) e delle altre spese amministrative”. Numeri che consentono agli istituti italiani di non essere preoccupati in vista degli stress test, come ha sottolineato il direttore generale dell’Abi, Giovanni Sabatini.

Quanto all’incontro di domani con il ministro del Lavoro, Sabatini ha detto che i rappresentanti delle banche chiederanno più flessibilità e la possibilità di contratti per reinserire i bancari estromessi dal mercato per le ristrutturazioni aziendali.

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