A Milano l’indice Ftse Mib chiude in lieve progresso +0,09% (come Madrid), a quota 20381. Il rendimento del Btp decennale scende al 2,68%. Lo spread con il bund si riduce a quota 155 bp.
Parigi è salita dello 0,47%, mentre Francoforte ha lasciato sul parterre lo 0,61%. Lisbona ha guadagnato lo 0,98%. Partita in lieve rialzo, Wall Street ha perso lo slancio iniziale e gli indici a metà seduta oscillano attorno alla parità: l’S&P500 e il Nasdaq sono invariati, il Dow Jones segna un calo dello 0,1%.
A caratterizzare l’ultima parte della seduta milanese ha contribuito la notizia dell’investimento della Banca centrale cinese in Telecom Italia (+1,5% alla vigilia del Cda sui conti di mercoledì). Dopo l’ingresso in Eni ed Enel, l’offensiva di Pechino è ripresa con l’ingresso in Prysmian, Fiat e nell’ex incumbent telefonico.
Tra i bancari svetta Intesa (+1,1%), seguita da Unicredit positiva in attesa dei numeri di domani. Calano Mps e Banco Popolare. Si è spento con il passare delle ore il rialzo di Generali (+0,5%) dopo la promozione di diverse case d’investimento.
In ascesa anche Unipol Sai (+1,2%). A Parigi vola Axa (+3,4%) sull’onda del giudizio di Bank of America.
Nel risparmio gestito scende Azimut -1,3%, avanza Mediolanum +1%.
Sono in calo i titoli industriali: Finmeccanica -1,5%, StM -0,8%, Fiat -0,7%. Positive Pirelli e Brembo (+0,5%), in sintonia con l’andamento positivo in Europa del settore auto (Stoxx +1%), dove brillano Bmw (+1,7%) e Daimler (+1,1%).
Prysmian accusa un calo del 2%. Rialzi per Enel (+0,6%) e Eni (+0,3%). In forte ribasso Yoox (-2,2%). Sull’intero settore del lusso prevalgono le vendite: Ferragamo -3,3%, Tod’s -2,1%, positiva Moncler (+1,9%).
Pesante ribasso di World Duty Free (-3%), punita da Natixis dopo che venerdì ha annunciato risultati inferiori alle attese. Atlantia perde l’1,6%.