L’indebolimento del ruolo della contrattazione nazionale porterà necessariamente a un’ampia discussione sulla contrattazione di secondo livello. Vale per tutti i settori, anche in quello bancario, in cui pochi mesi fa è stato rinnovato il contratto nazionale dopo un’estenuante trattativa fra sindacati e Abi.
La First Cisl, fra i principali sindacati dei bancari, affronta il tema della contrattazione di secondo livello all’interno di un workshop intitolato ‘La fabbrica delle idee’ in corso a Fiesole (FI). Dalle parole del segretario generale Giulio Romani emerge la necessità di rendere la contrattazione aziendale più efficace e libera ma “all’interno di schemi e valori condivisi”, chiarisce Romani. Il segretario precisa anche che oggi, “l’esigenza di coordinare la contrattazione di secondo livello è più forte che in passato, in quanto quella nazionale, in prospettiva, potrebbe non riuscire ad assolvere il ruolo”. Questa iniziativa – prosegue Romani – inquadra perfettamente l’idea di sindacato nuovo, la sua centralità nei posti di lavoro, per rispondere a tutte le esigenze, inglobando nella proposta politica peculiarità dell’intera categoria dei lavoratori – aree professionali, quadri direttivi, dirigenti – di banche, assicurazioni, credito cooperativo ed esodati”.
Per Pier Luigi Ledda, Segretario Nazionale First Cisl, responsabile Settore coordinamenti aziendali poi “La contrattazione deve essere rilanciata, soprattutto quella aziendale, resa più efficace attraverso la strutturazione di meccanismi di coordinamento che, tra l’altro, la parte datoriale già utilizza. Il nostro obiettivo – ha poi aggiunto – è supportare i contrattualisti First nelle trattative che divengono sempre più complesse. Gli scenari che si profilano a seguito dell’affermazione del nuovo modello contrattuale o dell’ipotesi di introduzione del salario minimo per legge, condizioneranno, in ogni modo, la contrattazione collettiva”.