Dichiarazioni di fuoco, ma prove di dialogo in sottofondo. Restano solo cinque giorni alla mezzanotte del 31 marzo e se banchieri e sindacati dei bancari non dovessero trovare un accordo a tutto tondo sul rinnovo del contratto ecco che puntuale, dal primo aprile, arriverà la disapplicazione. Quale potrebbe essere il primo effetto immediato dell’eventuale disapplicazione del contratto bancari? Di certo si verificheranno nuove agitazioni visto che tutte le sigle sindacali hanno già proclamato due giorni di sciopero, con date ancora da definire, e una grande manifestazione nazionale in difesa del contratto collettivo nazionale di lavoro. L’altro effetto sarà l’avvio di molti contenziosi legali. Due scenari che di certo non porteranno nulla di positivo a entrambe le parti.
Proprio per questo, dietro le dichiarazioni di fuoco delle ultime ore, le due parti cercheranno di trovare l’accordo fino all’ultimo minuto. Non a caso non c’è stata nessuna notizia dell’annullamento degli incontri previsti per il 30 e il 31 gennaio, che, dunque, pare che restino ancora in calendario.
La situazione resta ancora molto intricata. I punti su cui bisogna trovare assolutamente un accordo sono quelli relativi al lato occupazionale e del costo del lavoro. Il rimbalzo di accuse fra Abi e sindacati è quasi quotidiano. Le organizzazioni sindacali accusano l’associazione creditizia di voler far pagare solo ai dipendenti le difficoltà di redditività delle banche degli ultimi anni mentre dall’altra parte l’Abi spiega, invece, che il nuovo contratto dei bancari dovrà essere basato su elementi di sostenibilità viste le novità che negli ultimi anni hanno rivoluzionato il sistema bancario.
Ieri Lando Maria Sileoni, segretario del principale sindacato dei bancari (Fabi), ha sottolineato come gli sgravi fiscali previsti dal nuovo patto di stabilità porteranno rilevanti benefici nella casse delle banche. “Nel patto di stabilità, il Governo ha garantito la totale deduzione dell’imponibile IRAP sul costo del lavoro a tutte le aziende italiane”, ha rivelato il Segretario Generale della Fabi che ha aggiunto “per le nostre banche, quindi, il risparmio sul costo del lavoro sarà enorme, quantificabile in centinaia di milioni di euro”. Ma il segretario Fabi non si è limitato a rilevare questo particolare ma anche chiesto l’intervento del Governo per evitare lo spauracchio della disapplicazione del contratto dei bancari.
E proprio su questo punto ieri il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha auspicato che le due parti possano trovare un accordo senza ricorrere all’intervento del Governo ma precisando allo stesso tempo che “se un giorno le parti decidono congiuntamente e convintamente che è necessario parlare con il ministro, io sono lì, sono sempre disponibile”. Come dire: ‘io sono a disposizione ma se potete evitarmi questa grana mi fate una cortesia’.