E’ arrivato il nuovo contratto nazionale dei bancari, il cui testo definitivo è stato firmato ieri da Abi e sindacati di settore, recependo quanto stabilito dall’accordo di rinnovo del 31 marzo 2015 sul Contratto Collettivo Nazionale dei Lavoratori.
Il contratto sarà valido fino al 31 dicembre 2018 e riguarderà 300mila lavoratori suddivisi tra i quadri direttivi e il personale delle aree professionali dipendenti dalle imprese creditizie, finanziarie e strumentali.
Soddisfatta l’Associazione Bancari Italiani che sottolinea “la centralità della contrattazione nazionale” e la valorizzazione “delle relazioni industriali a livello aziendale e di gruppo in una fase decisiva del riassetto complessivo del settore”.
Dello stesso avviso anche il segretario generale della Fabi, il principale sindacato di categoria, Lando Maria Sileoni, secondo cui il nuovo contratto “garantirà il mantenimento degli attuali livelli occupazionali” prevedendo “efficaci strumenti per la gestione dei piani industriali e delle situazioni di crisi riguardanti in particolare alcune banche”.
Scendendo nei dettagli sono sette i sindacati che hanno siglato il contratto: Fabi, First-Cisl, Fisac-Cgil, Sinfub, Ugl-credito, Ulica e Unisin. Il provvedimento prevede 85 euro lordi di aumento in busta paga per i lavoratori, mentre lo stipendio base per i giovani è stato fissato a 1.970 euro, 200 euro in più rispetto alla remunerazione prevista dal vecchio contratto.
Messo al sicuro il testo, adesso la priorità verrà data alla definizione di un nuovo codice etico “che elimini le pressioni commerciali per la vendita dei prodotti finanziari – continua Sileoni -, che tuteli la clientela e che garantisca tranquillità al lavoro quotidiano dei bancari.