È stato rinnovato il contratto dei Bancari Bcc che era scaduto dal 31 dicembre del 2022. Durante la notte, Federcasse e i sindacati Fabi, First, Fisac, Uilca e Ugl Credito hanno raggiunto un accordo che interessa 36.500 lavoratori del credito cooperativo. Il nuovo contratto, che avrà valenza fino al 31 dicembre del 2025, prevede un aumento salariale di 435 euro per i dipendenti di livello medio (terza area, quarto livello), che equivale a un incremento del 15% rispetto alle attuali retribuzioni.
Inoltre, è stato stabilito un pagamento una tantum di 1.200 euro per il recupero degli arretrati, che verrà corrisposto a luglio. L’orario di lavoro settimanale sarà ridotto di mezz’ora a partire da luglio 2025, in linea con quanto concordato per il credito ordinario nell’accordo tra Abi e sindacati.
Contratto Bcc: aumento salariale in tre tranche
Il nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro prevede un incremento salariale complessivo di 435 euro per il livello medio di riferimento (terza area, quarto livello), +15% rispetto all’attuale livello retributivo. Questo aumento verrà erogato in tre tranche:
- Settembre 2024: Prima tranche di 300 euro.
- Gennaio 2025: Seconda tranche di 60 euro.
- Gennaio 2026: Terza tranche di 75 euro.
A luglio invece i lavoratori riceveranno un pagamento una tantum di 1.200 euro come recupero degli arretrati.
Nuovo orario di lavoro e indennità cashless
A partire dal 1° luglio 2025, l’orario di lavoro settimanale sarà ridotto di 30 minuti, mantenendo invariata la retribuzione. Questo allineamento è coerente con quanto stabilito nell’accordo Abi-sindacati per il credito ordinario.
Per le lavoratrici e i lavoratori delle filiali senza cassa tradizionale, che svolgono attività di supporto alle apparecchiature automatizzate, è stata introdotta una specifica indennità di rischio cashless di 80 euro mensili per 12 mensilità.
Il Fondo per l’occupazione del credito cooperativo
Per il biennio 2025-2026, è prevista la sospensione temporanea dei versamenti al Fondo di solidarietà, data la sua attuale capienza di circa 90 milioni di euro. I contributi saranno redistribuiti come segue:
- Fondo per l’occupazione (Fooc): 0,28% della retribuzione imponibile.
- Cassa mutua nazionale: 0,06%.
- Fondo premorienza: 0,02%.
Le risorse del Focc saranno utilizzate anche per sostenere la “staffetta generazionale”, favorendo il turnover e l’occupazione giovanile.
L’accordo prevede un ulteriore contributo alla Cassa mutua nazionale, con l’obiettivo di sviluppare un confronto di prospettiva e di sviluppo per migliorare le prestazioni sanitarie integrative. Una nuova misura di sostegno è stata introdotta per le famiglie delle lavoratrici e dei lavoratori deceduti prematuramente, tramite il fondo premorienza.
Partecipazione e coinvolgimento dei lavoratori
Un elemento qualificante del nuovo contratto è l’istituzione di una commissione di studio per l’esame di modelli partecipativi. Questa commissione valuterà l’evoluzione delle norme nazionali ed europee sulla partecipazione attiva delle lavoratrici e dei lavoratori nella vita aziendale.
Diritti sociali
Le aziende saranno tenute a promuovere la conoscenza e la fruizione di istituti a sostegno della famiglia e della genitorialità. I lavoratori guariti da patologie oncologiche avranno il diritto all’oblio oncologico e non saranno soggetti a indagini sulla loro precedente condizione patologica.
Le giornate di assenza per terapie salvavita, malattie oncologiche e gravi patologie cronico-degenerative non saranno computate ai fini della determinazione del periodo di comporto.
L’accordo valorizza le normative vigenti sulle pari opportunità e prevede l’estensione del congedo specifico per le vittime di violenza di genere a 12 mesi, in conformità con l’articolo 24, comma 1, del Decreto legislativo n. 80/2015.
Contrasto alla desertificazione bancaria
L’accordo affronta il problema della desertificazione bancaria, demandando all’Organismo nazionale sull’impatto delle nuove tecnologie e digitalizzazione il compito di individuare specifiche misure organizzative per i territori a rischio.
Sindacati: “Un contratto che guarda al futuro del settore”
Il segretario nazionale della Fabi, Luca Bertinotti, ha dichiarato che il negoziato ha soddisfatto “le giuste rivendicazioni e le legittime aspettative espresse dalla piattaforma. La firma del Contratto Nazionale guarda al futuro del settore, preservando i suoi tratti distintivi e garantendo al contempo le tutele economiche e normative per tutte le lavoratrici e i lavoratori del Credito Cooperativo”.
“La firma di questo accordo contribuisce a portare avanti salari, diritti e innovazioni contrattuali nel settore e, in generale, nel mondo del lavoro”, ha commentato la segretaria generale della Fisac Cgil, Susy Esposito.
“L’accordo di rinnovo rappresenta un segnale di continuità nelle relazioni industriali nel sistema – commentano Pier Paolo Merlini, segretario nazionale First Cisl con delega alle Bcc, e Gianluca Pernisco, coordinatore nazionale settore CooperFirst – in cui le parti condividono nuove soluzioni normative ed economiche, confermando l’impianto contrattuale vigente che regola i rapporti di lavoro nel sistema del Credito Cooperativo e mantenendo e valorizzando le specificità del settore. L’aumento di 435 euro, il riconoscimento di arretrati, la riduzione dell’orario settimanale di lavoro, una rinnovata valorizzazione della bilateralità di sistema ed il tema della partecipazione sono tra gli elementi imprescindibili sui quali First Cisl ha profuso il suo impegno sin dalla realizzazione della piattaforma di rinnovo”.