Inizia a sbloccarsi la trattativa fra Abi e sindacati bancari per quanto riguarda il rinnovo del contratto, disdettato dall’associazione creditizia lo scorso 31 dicembre. Al termine dell’incontro Alessandro Profumo, presidente della delegazione sindacale dell’Abi, ha spiegato che l’associazione ha ritirato le pregiudiziali strutturali su scatti d’anzianità e tfr (due dei cinque punti su cui è incentrata la trattativa con i sindacati). Nessuna novità, stando alle dichiarazioni dei protagonisti, sul fronte del recupero dell’inflazione (tema molto importante per i sindacati), degli inquadramenti e della contrattazione di secondo livello.
Il capo della delegazione dell’Abi Profumo ha aggiunto che l’associazione comunque punta a un costo del contratto che sia minimo per le banche “per poter garantire la sostenibilità del settore”.
Abi e sindacati si son dati appuntamento per un nuovo incontro per il prossimo 25 febbraio. Successivamente, altre due date sono state concordate con incontri in calendario per il 5 e il 10 marzo.
L’obiettivo, per entrambe le parti, è quello di stringere un accordo entro il 31 marzo per non rischiare la disapplicazione del contratto, già disdettato dall’Abi in dicembre, a partire dal primo aprile. Dalle parti di Palazzo Altieri fanno sapere che la volontà delle banche è quella di “chiudere entro il 31 marzo un contratto nazionale che, tenendo conto delle preoccupazioni sulla situazione economica delle banche, sia basato su elementi di sostenibilità”.
Non nasconde un certo ottimismo nemmeno il segretario generale Uilca Massimo Masi che all’uscita dall’incontro in Abi ha dichiarato: “Se c’è la volontà di trattare il rinnovo del contratto in un mese si può fare. Profumo ci ha chiesto flessibilità ma ci deve essere anche da parte delle aziende”, ha aggiunto il sindacalista. Fiducioso anche il segretario generale di Fabi Lando Maria Sileoni che ha affermato: “Prendiamo atto che la posizione di Abi è cambiata e che, con il ritiro da parte delle banche delle pregiudiziali strutturali su tfr e scatti d’anzianità, il confronto potrà proseguire“.