Banca Sistema ha chiuso i primi sei mesi del 2019 con un margine di intermediazione di 44,1 milioni, in salita dell’8% rispetto allo stesso periodo del 2018. Stabile l’utile netto, pari a 11,2 milioni di euro, cui ha contribuito anche il risultato della vendita della partecipazione del 10% del capitale sociale in Axactor Italy. Per quanto riguarda il solo secondo trimestre invece l’utile netto è in aumento del 17%, al netto della fusione di Atlantide, pari a 7,6 milioni
Lo stock dei crediti deteriorati lordi aumenta rispetto al 31 marzo 2019 (236,3 milioni rispetto a 230,3 milioni) per effetto della crescita delle inadempienze probabili (113,5 milioni rispetto a 98,2 milioni), che più che compensano il calo delle sofferenze e degli scaduti. L’aumento delle inadempienze probabili nel secondo trimestre è ascrivibile all’esposizione factoring verso privati.
La business line factoring, con un turnover (volumi) pari a 1.415 milioni, ha registrato una crescita del 25% anno su anno. L’outstanding factoring di gruppo al 30 giugno 2019 si attesta a 1.914 milioni (di cui il 24% in azione legale), in aumento del 17% rispetto ai 1.640 milioni (dati gestionali) al 30 giugno 2018 ed in aumento del 5% rispetto ai 1.820 milioni al 31 marzo 2019, per l’effetto combinato del maggior turnover e degli incassi del periodo. Il factoring pro soluto pari all’87% del totale outstanding (88% al 31 marzo 2019) è rappresentato da crediti commerciali (60%) e crediti fiscali (27%). Con riferimento al business del CQS/CQP, il Gruppo ha acquistato crediti per 138 milioni e l’outstanding al 30 giugno 2019 si attesta a 751 milioni, in aumento del 32% a/a e del 6% rispetto al 31 marzo 2019.
Per quanto riguarda il patrimonio, il CET1 ratio pro-forma è al 12,4%; CET1 ratio regolamentare al 10,8%; il TIER 1 ratio pro-forma al 13,1%; TIER 1 ratio regolamentare al 11,3% (11,2% al 31 marzo 2019).