Banca Mps allunga il passo a Piazza Affari, dopo le rassicurazioni dell’istituto sulla continuità aziendale. I titoli svettano con un progresso del 9%, conquistando quota 2 euro. L’istituto senese inizia l’anno 2023: con il piede giusto, complici le rassicurazioni sulla continuità aziendale a cui si aggiunge la speculazione su possibili operazioni straordinarie.
Del resto, in base agli accordi presi con Bruxelles, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, che detiene il 64% del capitale, dovrà uscire dall’azionariato della banca entro il giugno 2024. Secondo indiscrezioni circolate nei giorni scorsi il Ministero avrebbe già avviato colloqui con Banco Bpm, Unicredit e Unipol. È possibile, però, che debbano essere varate nuove operazioni, come la cessione di sportelli, per rendere piu’ appetibile la banca senese.
Nella conferenza stampa di fine anno la premier, Giorgia Meloni, ha detto che il governo sta lavorando per creare più poli bancari in Italia e la privatizzazione del Monte dei Paschi contribuirà alla realizzazione di tale scenario. “È stato fatto un aumento di capitale, c’è una ristrutturazione che ci sembra abbastanza solida, lavoriamo per assicurare un’uscita ordinata dello Stato e per creare le condizioni per cui in Italia ci siano più poli bancari”, ha detto la premier.
Secondo gli osservatori l’indiziato principale per un’aggregazione con Mps sarebbe Banco Bpm, anche in virtù dello stretto legame sia di Mps sia dell’istituto milanese con Anima sgr. Dalle pagine del Sole 24 Ore della scorsa settimana, però, il numero uno, Giuseppe Castagna, ha ribadito che la strategia di Banco Bpm è stand alone e dunque ha escluso un’operazione con l’istituto senese.