La Banca mondiale taglia le stime sulla crescita del prodotto interno lordo globale nel 2014. Secondo il rapporto, che indica come cause principali della revisione l’inverno freddo negli Stati Uniti e la crisi in Ucraina, quest’anno il Pil mondiale crescerà del 2,8%, contro il +3,2% previsto a gennaio. Troppo poco, dicono i vertici dell’istituto, per creare posti di lavoro a sufficienza per migliorare le vite dei più poveri.
“L’economia mondiale ha avuto un inizio dell’anno turbolento con l’inverno freddo negli Stati Uniti, le turbolenze finanziarie e il conflitto in Ucraina – si legge nel testo -, ma la crescita è prevista accelerare con l’avanzare dell’anno”.
A spingere l’incremento del Pil sono le economie avanzate, ma la crescita statunitense è stata tagliata da +2,8 a +2,1% e quella della Russia da +2,2 a +0,5%. L’economia ucraina dovrebbe invece contrarsi del 5%. Per l’area euro è confermata una crescita dell’1,1% quest’anno, mentre le stime per il Giappone sono state riviste leggermente al ribasso da +1,4 a +1,3%. Per il 2015 la Banca Mondiale continua a stimare per il Pil globale una crescita del 3,4%, lo stesso dato previsto a gennaio.
“Servono più riforme strutturali. I tassi di crescita nelle economie avanzate restano troppo modesti per la creazione di quei posti di lavoro necessari a migliorare le vite dei più poveri – afferma il presidente della Banca Mondiale, Jim Yong Kim -. È necessario muoversi più velocemente e investire di più nelle riforme strutturali che sostengono la crescita economica ai livelli necessari per mettere fine all’estrema povertà entro la nostra generazione”.