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Banca Inghilterra: “Clima, una tragedia all’orizzonte”

Allarme del governatore della banca centrale di Londra ai Lloyd’s: le perdite del settore assicurativo quintuplicate a 50 miliardi l’anno dal 1980. Intervenire subito o sarà troppo tardi

Banca Inghilterra: “Clima, una tragedia all’orizzonte”

 Allarme sul clima e sul disastroso impatto che i cambiamenti climatici, se non arrestati, avranno sull’economia. A lanciarlo è il governatore di Bank of England (la banca centrale del Regno Unito) e sia per i toni che ha usato che per l’istituzione da cui proviene non è davvero consueto il suo intervento di stamattina ai Lloyd’s di Londra, tempio del mondo assicurativo-finanziario non solo inglese.

“Una tragedia all’orizzonte” l’ha definita il governatore Mark Carney, sostenendo che i mutamenti climatici porteranno a una crisi finanziaria e alla caduta dei nostri standard di vita se i paesi più avanzati non faranno di più sulle emissioni di carbonio e sull’inquinamento industriale: “C’è ancora tempo per intervenire ma la finestra delle opporunità si sta riducendo“. “Gli attuali cambiamenti climatici – sostiene ancora Carney – impallidiscono rispetto a quello che potrebbe succedere. I più illuminati tra voi prevedono un’ampio impatto globale sulla proprietà, le migrazioni, la stabilità politica, così come sulla sicurezza alimentare ed idrica. Dunque, perché non facciamo di più per indirizzare tutto ciò?”.

 PERDITE QUINTUPLICATE
Carney ha sottolineato il crescente apporto umano ai cambiamenti climatici e ha ricordato che dal 1980 i grandi danni legati al clima sono triplicati. In particolare, le perdite del settore assicurativo al netto dell’inflazione sono quintuplicate, a 50 miliardi di dollari l’anno.

 “I cambiamenti climatici – dice Carney – sono una tragedia all’orizzonte. Non c’è bisogno di un esercito di esperti patrimoniali per dirci che i catastrofici impatti di un mutamento climatico si faranno sentire al di là dell’orizzonte tradizionale, imponendo alle future generazioni un costo che le attuali generazioni non è in grado di fissare”.

INTERVENIRE ORA
“L’orizzonte della politica monetaria – aggiunge – è di due, tre anni. Per la stabilità finanziaria è un po’ più lungo, ma tipicamente non va oltre l’orizzonte del ciclo creditizio, cioè circa una decade. In altre parole, una volta che i mutamenti climatici saranno definiti un problema per la stabilità finanziaria, potrebbe essere troppo tardi“.

 Carney fa tre esempi di come i mutamenti climatici possono impattare sulla stabilità finanziaria: i rischi fisici, come i rimborsi per tempeste o inondazioni; i rischi finanziari che potrebbero derivare dalle cause di quelli che subiscono danni a quelli che sono ritenuti responsabili dei mutamenti climatici; i rischi causati dalla rivalutazione delle attività causate dagli aggiustamenti legati a un’economia a più basse emissioni di carbonio. 

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