Il Consiglio di Amministrazione di Banca IMI, la banca d’investimento del Gruppo Intesa Sanpaolo guidata dall’amministratore delegato Mauro Micillo e dal direttore generale Massimo Mocio, ha approvato i consuntivi individuale e consolidato al 30 settembre 2019, dai quali emerge che nei primi nove mesi di quest’anno viene ampiamente superato il traguardo del miliardo di utili netti, performance senza precedenti nella storia della società. Il risultato netto consolidato, a 1.117 milioni di euro, si mostra in aumento di oltre l’85% rispetto ai 602 milioni al 30 settembre 2018 grazie all’andamento dei ricavi, caratterizzati da un robusto livello di interessi netti – in progressiva crescita da inizio anno (+48,2% rispetto al periodo di confronto) e da profitti degli attivi finanziari di fatto raddoppiati (+97%).
I ricavi contabilizzati nel 3Q19 – a 731 milioni – si confermano ancora una volta a livelli elevati e conducono il margine di intermediazione complessivo dei nove mesi a 2.089 milioni di euro (+57,6%, in crescita di 763 milioni). Alla sua formazione hanno contribuito le attività di Capital Markets per 1.814 milioni di euro e di Investment Banking e Structured Finance per 275 milioni di euro. Grazie ad una struttura dei costi operativi sotto controllo (a 343 milioni nei nove mesi, in calo del -0,8%) l’effetto dei più elevati ricavi si trasferisce integralmente al risultato della gestione operativa, che si porta a 1.745 milioni di euro (+78,2% rispetto al 30 settembre 2018), con un ragguardevole cost/income ratio al 16,4% rispetto al precedente 26,1%.
Accantonamenti, rettifiche di valore nette e altri oneri incidono per complessivi 77 milioni di euro; importo che include 59 milioni di contributi versati per il 2019 ai Fondi di Risoluzione Unico Europeo ed Italiano. Alla performance economica ha contribuito la crescita del totale attivo di bilancio, salito a 216 miliardi dai 165 miliardi del 31 dicembre 2018. Oltre alla crescita organica dei portafogli titoli del banking book, con oltre 9 miliardi di nuovi investimenti nel 3Q19, si assiste all’aumento degli impieghi per cassa di finanza strutturata, con +1,5 miliardi di produzione netta dalla fine del precedente esercizio. L’espansione negli attivi del banking book unitamente all’incremento nei requisiti per rischi di mercato portano alla fine del trimestre i Risk Weighted Assets a 34 miliardi di euro. I fondi propri ai fini di vigilanza sono pari a 5.228 milioni di euro; l’importo non tiene conto in alcuna misura del risultato di periodo.
Nella loro determinazione la società si è avvalsa, per il secondo anno ed in linea con l’impostazione adottata dal gruppo Intesa Sanpaolo, della facoltà di attenuare l’impatto dell’introduzione dell’IFRS9 per la quota di impairment contabilizzata in sede di First Time Adoption del nuovo principio (secondo il c.d. approccio “statico”). Il Common Equity Tier 1 Ratio, il Total Capital Ratio ed il Leverage Ratio così determinati si portano rispettivamente al 10,58%, 15,37% e 4,25%. In ottemperanza a quanto previsto dal Regolamento (UE) 2017/2395 del 12 dicembre 2017, si forniscono a seguire informazioni sui fondi propri ai fini della vigilanza e sui coefficienti prudenziali di Banca IMI con ed in assenza di applicazione delle norme transitorie previste dal Regolamento.