Banca Imi, la banca d’investimento del gruppo Intesa Sanpaolo, chiude il primo trimestre 2019 con un utile netto consolidato pari a 240 milioni di euro, in crescita del 27,7% su base annua. Il margine d’intermediazione consolidato ha raggiunto quota 517 milioni di euro (+18,7% su anno), mentre il risultato della gestione operativa è salito a 401 milioni (+25,8%).
“I risultati del primo trimestre – ha commentato l’amministratore delegato di Banca Imi, Mauro Micillo – ci rendono orgogliosi del lavoro svolto e del percorso fin qui intrapreso”. La crescita degli utili, spiega il manager, è frutto in primo luogo dell’andamento dei ricavi, caratterizzati da un forte livello degli interessi netti e dei profitti derivanti da operazioni finanziarie.
Quanto al risultato della gestione operativa, ha continuato Micillo, “è aumentato del 25,8%, portandosi a 401 milioni di euro, merito specialmente dell’aumento di quasi il 19% del margine di intermediazione e della costante attenzione ai costi operativi, scesi dello 0,6%”. Il cost/income è infatti sceso dal 26,9% al 22,5%.
Sul versante patrimoniale, il Common Equity Tier 1 Ratio, il Total Capital Ratio ed il Leverage Ratio si portano rispettivamente al 9,2%, 13,9% e 4,2%.
“Nonostante un trimestre caratterizzato da uno scenario non certo favorevole – ha sottolineato ancora l’Ad – Banca Imi ha raggiunto e superato traguardi sfidanti portando a termine operazioni di finanza strutturata e di investment banking, con una significativa parte dei ricavi provenienti dalla clientela non domestica. Vogliamo certamente continuare ad essere la banca d’investimento leader in Italia ma, al contempo, aumentare le nostre attività all’estero anche grazie allo sviluppo del progetto Originate To Share che a breve entrerà ancor più nel vivo. Con la Divisione CIB di Intesa Sanpaolo siamo già presenti in 25 Paesi con numerose filiali e uffici di rappresentanza raggruppati nei quattro Hub di Londra, New York, Dubai e Hong Kong e puntiamo ad aumentare il nostro peso fuori dai confini nazionali”.