Buon trimestre per Banca Ifis, la banca mestrina che dall’inizio del secondo trimestre è guidata dal nuovo amministratore delegato, l’olandese Frederik Geertman. L’utile netto sale a 20,1 milioni e risulta di fatto raddoppiato rispetto a quello dello stesso periodo del 2020, anche se questo calcolo esclude la plusvalenza straordinaria da 24,2 milioni di euro relativa alla cessione dell’ex sede di corso Venezia a Milano. Bene anche altri indicatori: il margine di intermediazione è in crescita a 137,7 milioni di euro (+30%); la posizione patrimoniale si è rafforzata con il CET1 all’11,77% (+0,48% rispetto a fine dicembre 2020, con 1,2 miliardi di liquidità); ottima performance dei ricavi nel Commercial e Corporate Banking (+21%); la raccolta retail è stabile a 4,5 miliardi di euro; confermato il dividendo da 0,47 euro per azione che verrà distribuito agli azionisti il prossimo 26 maggio.
Un dato particolarmente significativo è quello dei recuperi di cassa sui portafogli Npl acquistati, che si attestano a 81 milioni di euro (+24%), il record di sempre. Il costo del credito è risultato pari a 16 milioni di euro, inclusi gli 8 milioni di euro di accantonamenti addizionali su crediti in bonis nell’ambito di ulteriore prudenza in relazione allo scenario Covid. Un altro segnale importante arriva dalla ripresa dell’attività economica, di cui Banca Ifis torna a beneficiare pur in un periodo ancora contrassegnato dalle moratorie sui crediti: “Si registrano segnali positivi da parte dei nostri clienti – scrive una nota -: oltre un terzo ha scelto di anticipare la ripresa dei pagamenti delle rate che beneficiavano delle moratorie”. Aumentano invece e di parecchio i costi operativi (91,3 milioni di euro, in crescita del 24,2%), ma il motivo è l’ingresso di Farbanca a perimetro, che determina ulteriori spese per il personale, e le spese maggiori relative all’attività sugli Npl.
“I risultati del primo trimestre – commenta Geertman – confermano dunque la validità di un modello basato su qualità e specializzazione che ha oggi buone performance industriali. Il business commerciale ha dimostrato grande dinamicità e maggiori erogazioni soprattutto nei mutui garantiti da Mediocredito Centrale, riportando ricavi pari a 65 milioni di euro, in crescita del 21% rispetto al primo trimestre 2020. Stiamo accelerando sulla digitalizzazione dei processi in ottica di efficienza, velocità e omnicanalità, raccogliendo già concreti contributi commerciali. Nel primo trimestre del 2021, un quinto dei nostri nuovi clienti è stato acquisito digitalmente. L’obiettivo è incorporare la tecnologia nei nostri processi e offrire ai clienti un’esperienza “a misura di impresa”. Le nuove piattaforme consentiranno non solo il marketing dei prodotti della Banca ma anche e soprattutto la gestione più automatizzata del back office per focalizzare persone e competenze su attività a alto valore aggiunto”.