Banca Ifis ha chiuso il primo semestre 2024 con un utile netto consolidato di 93,6 milioni di euro, in crescita del 2,8% rispetto all’anno precedente. Questo risultato positivo è stato principalmente trainato dalla solida performance del business commerciale, del settore Npl (Non Performing Loan) e dalla finanza proprietaria, che hanno bilanciato l’aumento dei costi di raccolta. Nonostante l’integrazione di Revalea abbia comportato un incremento delle spese, ha anche portato vantaggi significativi nei recuperi sui portafogli Npl. In seguito a questi risultati positivi, la banca ha confermato la previsione di un utile annuale di 160 milioni di euro per l’intero esercizio 2024.
“Confermiamo la nostra politica dei dividendi e, come lo scorso anno, pagheremo l’acconto sul dividendo a novembre.” Lo ha riferito l’ad Frederik Geertman durante la conference call per la presentazione dei risultati del primo semestre. “Inizieremo a lavorare al nuovo business plan, che sarà ancora di durata triennale, in autunno e intendiamo presentarlo nella prima metà del 2025”, ha aggiunto.
I conti di Banca Ifis
Il margine di intermediazione si è attestato a 374,5 milioni di euro, in crescita del 7,5% rispetto ai 348,5 milioni di euro del primo semestre 2023. Questo incremento è stato principalmente sostenuto dalla performance positiva nel Settore Commercial & Corporate Banking che ha registrato un incremento dello 0,9%, pari a circa 1,6 milioni, grazie all’attività della rete commerciale della banca, che ha permesso la crescita delle attività nonostante la minore domanda di credito dovuta ai tassi di interesse più alti. I flussi di cassa derivanti dai portafogli Npl, inclusi quelli di Revalea, hanno raggiunto i 220 milioni di euro, confermando la specializzazione della banca in questo settore. La crescita del settore Npl è stata del 17,4%, contribuendo con circa 23,8 milioni di euro rispetto al primo semestre 2023. Anche la business unit di Proprietary Finance ha mostrato un forte incremento, con risultati in crescita del 61%, pari a circa 12,5 milioni di euro, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Per quanto riguarda i costi, il costo del credito è diminuito a 15,8 milioni di euro, rispetto ai 16,3 milioni dello stesso periodo dell’anno scorso. Tuttavia, i costi operativi sono saliti a 206,1 milioni di euro (+7,5%), principalmente a causa dell’aumento delle spese per il personale (86,6 milioni di euro rispetto a 80,4 milioni di euro del primo semestre 2023), principalmente per la crescita del numero di dipendenti oltre che per le maggiori altre spese amministrative (124,2 milioni di euro rispetto a 115,2 milioni di euro dello stesso periodo del 2023). Tali incrementi riflettono anche l’integrazione di Revalea.
Nel secondo trimestre del 2024, il costo medio della raccolta è aumentato leggermente al 3,94%, rispetto al 3,86% del trimestre precedente. Poiché questo trimestre include già i costi dei nuovi depositi e del bond senior emesso a febbraio, è previsto che il costo della raccolta si stabilizzi nei prossimi mesi. La Banca prevede di mantenere il costo medio del finanziamento sotto il 4% per tutto il 2024.
Banca Ifis ha anche migliorato la sua posizione patrimoniale, con il CET1 ratio che è salito al 15,32% (rispetto al 14,87% al 31 dicembre 2023) e il Total Capital Ratio al 17,59% (dal 17,44% alla fine del 2023). Questi indicatori sono ben al di sopra dei requisiti minimi richiesti.
La banca ha gestito in modo efficace la liquidità, spiega una nota, con riserve e attivi liberi finanziabili in BCE pari a circa 1,7 miliardi di euro e un LCR (Liquidity Coverage Ratio) di circa 1.300%. Inoltre, Banca Ifis ha rimborsato anticipatamente 1,6 miliardi di euro di TLTRO III, con il saldo restante previsto per il rimborso a settembre 2024.
Sul fronte della sostenibilità, Banca Ifis ha proseguito con le sue iniziative ambientali e sociali. Il rating MSCI della banca è stato migliorato ad AA, e sono stati effettuati investimenti in progetti sostenibili, come il leasing di e-bike e il fotovoltaico.
Il commento dell’ad Frederik Geertman
“Sulla base dell’andamento positivo del periodo, contiamo su una piena realizzazione dei target di questo Piano Industriale, continuando a supportare le piccole e medie imprese italiane nel percorso di sviluppo e transizione sostenibile, con i nostri prodotti e servizi e con la competenza distintiva delle nostre persone – ha dichiarato dichiara Frederik Geertman, amministratore delegato di Banca Ifis –. Nel primo semestre 2024 l’attività commerciale nel factoring e nel leasing, grazie a un efficace lavoro della nostra rete, ha ottenuto tassi di crescita superiori ai mercati di riferimento, compensando l’aumento del costo della raccolta. Anche il business Npl si conferma solido e beneficia del contributo dell’acquisizione di Revalea. Da inizio anno la Banca ha, inoltre, avviato una serie di azioni volte a ridurre l’impatto di una possibile riduzione dei tassi di interesse: la duration del portafoglio titoli di proprietà è stata aumentata e la percentuale delle nuove erogazioni leasing a tasso fisso è stata quasi raddoppiata a circa l’80% rispetto all’ultimo semestre del 2023”.