Banca Ifis, istituto bancario di Mestre attivo principalmente nei servizi e soluzioni di credito alle imprese e acquisizione di portafogli di crediti deteriorati, ha chiuso i primi nove mesi del 2021 con un utile netto a 80,2 milioni di euro e ha rivisto al rialzo la guidance per fine anno. Si parla di un +53,2% rispetto ai 52,3 milioni di euro al 30 settembre 2020. Utili dunque in forte progressione, nonostante ulteriori accantonamenti prudenziali per assorbire lo scadere delle misure di sostegno pubbliche a fine anno.
Nei nove mesi il margine di intermediazione al 30 settembre 2021 è stato pari a 449,2 milioni di euro, in crescita del 39,6% sullo stesso periodo del 2020 grazie a migliori performance del settore Nel e alla dinamicità della parte commerciale e di quella del corporate banking. Nel trimestre, si registra un record anno su anno dei recuperi di cassa dei portafogli Npl acquistati, che quasi elimina la stagionalità meno favorevole del terzo trimestre. Raggiunto poi l’obiettivo annuo di acquisto di 3 miliardi di euro di portafogli Npl. Il CET1, calcolato escludendo l’utile dei primi nove mesi, si è attestato a 11,68% in crescita rispetto all’11,29% del 31 dicembre 2020.
Ora la banca prevede di raggiungere un utile netto per l’intero 2021 tra i 90 e i 100 milioni di euro (rispetto agli 80-90 milioni di euro annunciati lo scorso 5 agosto 2021) e ricavi tra i 570 e i 590 milioni di euro (la stima precedente era per 540-560 milioni di euro). La guidance, viene sottolineato, è stata predisposta assumendo uno scenario in progressivo miglioramento, nessuno shock macroeconomico o pandemico e il continuativo supporto dei governi e delle banche centrali alla ripresa economica.
«I risultati dei primi nove mesi confermano la capacità di presidiare con efficacia specifici business e di cogliere le opportunità offerte dal mercato in sensibile ripresa», afferma l’ad Frederik Geertman. «L’utile netto di periodo di pertinenza della capogruppo va oltre le nostre aspettative; il risultato, calcolato al netto della PPA e delle plusvalenze straordinarie legate alla cessione dell’immobile milanese, è superiore del 25% rispetto allo stesso periodo del 2019 e di circa cinque volte quello del 2020», aggiunge.
Continua: «i ricavi, al netto della PPA (pari a 21,5 milioni di euro), hanno registrato il massimo storico». Nei primi nove mesi dell’anno, i recuperi di cassa sui portafogli Npl acquistati hanno raggiunto il massimo storico e si attestano a 252 milioni di euro (+38% rispetto ai 183 milioni di euro dei primi nove mesi 2020) a conferma della capacità del portafoglio di resistere alla crisi.
Geertman definisce «positivi» i segnali dai crediti in moratoria, con il 74% dei clienti che ha ripreso regolarmente i pagamenti. I rimanenti crediti in moratoria, pari a 211 milioni di euro, sono principalmente costituiti da crediti in leasing, con sottostante veicoli, beni strumentali e mutui principalmente garantiti dallo Stato.
Tiene a sottolinare poi l’ad: «lo scorso 2 novembre abbiamo finalizzato la nostra più grande acquisizione di Npl, rilevando da Cerberus 2,8 miliardi di euro di crediti deteriorati. L’operazione ha consentito di raggiungere in anticipo l’obiettivo di acquisto di portafogli Npl stimato per il 2021».
La recente adesione della banca alla Net-Zero Banking Alliance ridimostra l’impegno nei confronti della sostenibilità. «Ci permetterà di contribuire fattivamente al raggiungimento dell’obiettivo comune di azzeramento delle emissioni nette entro il 2050», conclude Geertman.