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Banca Ifis pubblica lo studio delle 700 aziende italiane che investono in Arte e Cultura

Banca Ifis con il report “Economia della Bellezza” 2024 mette a risalto il ruolo di arte e cultura come asset strategici per la competitività aziendale. Secondo il report le aziende che investono in arte e cultura registrano un aumento della produttività pari a 1,4 volte superiore rispetto ai loro competitor. In testa fra le regioni interessate, la Lombardia, il Veneto e l’Emilia-Romagna

Banca Ifis pubblica lo studio delle 700 aziende italiane che investono in Arte e Cultura

La nuova edizione di “Economia della Bellezza” è stata presentata nell’ambito delle giornate studio di Banca Ifis in collaborazione con la Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. La giornata studio dal titolo “Economia della Bellezza, Arte e Cultura asset strategici di competitività”, si è tenuta presso Villa Fürstenberg di Mestre e ha avuto l’obiettivo di stimolare il dibattito intorno al tema dell’impegno sociale intrecciato al mondo dell’arte e della promozione delle attività culturali.

Le imprese italiane che investono in arte e cultura

Le imprese italiane che investono in arte e cultura sono oltre 700, producono complessivamente 192 miliari di euro di ricavi annui e registrano una produttività superiore di 1,4 rispetto alla media, che sale a oltre 3 nel settore bancario. Con la quinta edizione di Economia della Bellezza, piattaforma di cultura d’im­presa, l’obiettivo è valorizzare il patrimonio economico di Bellezza generato dalle PMI dell’itale. Nell’edizione 2024, lo studio approfondisce la capacità delle imprese italiane di sviluppare progetti culturali e artistici oltre ai loro impatti sulla produttività. Secondo il report elaborato dall’Ufficio Studi di Banca Ifis e appena presentato “Economia della Bellezza, Arte e Cultura asset strategici di competitività”, le aziende che realizzano questo tipo di investimenti producono un forte cambiamento sia all’interno dell’azienda che sul posizionamento verso gli stakeholder esterni. Un cambiamento che si traduce in un aumento della produttività maggiore di 1,4 volte rispetto alle aziende di analoga dimensione che operano nel medesimo mercato, oltre ad una crescita delle retribuzioni superiore di 2,2 volte, con un impatto indiretto, quindi, anche sulla valorizzazione delle competenze. Dallo studio emerge come si tratti di realtà che hanno una lunga tradizione, seguendo la storia del nostro Paese: il 6% è sul mercato da più di 65 anni e la numerica aumenta durante gli anni ’60 (29% la relativa incidenza), andando a stabilire tra gli anni ‘80 e ’90 quasi il 43% delle imprese con, infine, un altro 22% di tali realtà che ha iniziato a operare nel XXI secolo.

La distribuzione geografica

18 regioni su 20 hanno all’attivo imprese che evidenziano progettualità su arte e cultura. Di queste, il 79% si concentra nelle regioni del Centro-Nord, le prime Lombardia (227), Veneto (123) ed Emilia-Romagna (112). Caso a parte l’Umbria che emerge con una penetrazione del 18% sul tessuto imprenditoriale. Per quanto riguarda la dimensione 8 su 10 registrano un fatturato inferiore ai 250 milioni di euro. Le oltre 700 aziende riscontrate sono distribuite su diversi settori produttivi: moda, meccanica, agroalimentare, solo per citare i primi tre settori composti da imprese che investono in progetti di stampo artistico-culturale. 

I gruppi bancari impegnati

Sono stati individuatu 16 gruppi bancari che hanno adottato, in modo strutturato e continuativo, progettualità e iniziative su arte e cultura da cui è emerso che: il 68% delle banche adotta approcci di costruzione di relazioni solide con il territorio e le comunità; il 20% utilizza l’arte e la cultura per comunicare e coinvolgere i propri stakeholder esterni; il 12% considera tali progetti come strumenti di innovazione e stimolo creativo. Forte, e presente trasversalmente a tutte e tre le aree definite, il coinvolgimento dei propri dipendenti. Inoltre, secondo i dati di Economia della Bellezza, l’incremento della produttività dei gruppi bancari con progetti su arte e cultura è pari al 27% nel periodo 2018-2022, superiore al +8% del totale sistema bancario, con una performance pari a oltre tre volte il ritmo medio annuo di crescita del settore e a circa due volte il ritmo annuo di crescita della retribuzione.

Il caso di Banca Ifis

L’impegno di Banca Ifis nell’arte si esprime attraverso Ifis art, il brand voluto dal Presidente Ernesto Fürstenberg Fassio per riunire tutte le progettualità della Banca nel campo dell’arte e della cultura finalizzate a valorizzare il patrimonio artistico e culturale. In questo contesto, per celebrare i 40 anni dalla propria fondazione, nel 2023 la Banca ha dato vita al Parco Internazionale di Scultura, un progetto che oggi, all’interno dei 22 ettari di giardino di Villa Fürstenberg a Mestre, ospita 24 opere plastiche di 14 maestri della scultura contemporanea, italiani e internazionali: Fernando Botero, Annie Morris, Park Eun Sun, Igor Mitoraj, Manolo Valdés, Pablo Atchugarry, Pietro Consagra, Roberto Barni, Julio Larraz, Philip Colbert, Giuseppe Penone, Jaume Plensa, Nico Vascellari e Davide Rivalta. Il Parco, che si articola come un work in progress e vedrà ogni anno al suo interno l’inserimento di nuove sculture del panorama contemporaneo internazionale, è aperto gratuitamente al pubblico che può prenotare la propria visita tramite la app Ifis art e rappresenta già una case history internazionale in materia di corporate collection e cultural and social responsibility. Inoltre tra le progettualità più significative di Ifis art vi è il recupero e il restauro di “Migrant Child”, l’opera realizzata dall’artista Banksy a Venezia, uno dei soli due lavori ufficialmente riconosciuti da Banksy sul suolo nazionale. Inoltre: ha inoltre acquistato Palazzo San Pantalon, l’immobile che lo ospita, e che sarà trasformato in uno spazio espositivo per giovani artisti, in collaborazione con istituzioni culturali nazionali e internazionali. In Ifis art rientra anche l’operazione di acquisto e restauro di dodici busti in gesso realizzati da Antonio Canova; sponsorizza il Padiglione Italia alla Biennale Architettura e alla Biennale Arte di Venezia, compresi quelli emergenti, come nel caso della donazione dell’opera Untitled 2021 di Cristiano Pintaldi, al Liceo Artistico Statale di Treviso. L’iniziativa rappresenta una tappa importante del progetto Your Future You sviluppato dalla galleria d’arte contemporanea 21Gallery;  è entrata nella compagine azionaria dell’Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A., tramite la sottoscrizione di una quota di partecipazione pari al 2,4%; collabora con la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma e la Pinacoteca di Brera di Milano;

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