Utile netto da record per Banca Ifis. L’istituto bancario ha chiuso i primi nove mesi del 2022 con un utile netto pari a 105,5 milioni di euro, in crescita del 32% rispetto agli 80,2 milioni di euro dello stesso periodo dell’anno scorso. Il Consiglio di amministrazione ha deliberato anche la distribuzione di un acconto sul dividendo per l’esercizio 2022 di 52,4 milioni di euro e nominato Ernesto Fürstenberg Fassio presidente di Banca Ifis, designando Sebastien Egon Fürstenberg presidente onorario. “Desidero ringraziare il Consiglio di Amministrazione della Banca per la nomina a Presidente. Sono felice di poter proseguire il percorso avviato – ormai quasi quarant’anni fa – da mio padre. Lavorerò per innovare nella tradizione il nostro Gruppo”, Ernesto Fürstenberg Fassio.
Sono stati comunicati anche i target di riduzione delle emissioni finanziate entro il 2030 sul portafoglio creditizio rispettando gli impegni presi aderendo alla Net Zero Banking Alliance.
A Piazza Affari il titolo corre e guadagna il 2,99% a 13,42 euro per azione.
Geertman: “L’utile rappresenta il massimo storico”
“I risultati dei primi nove mesi confermano ancora una volta la solidità del gruppo”, ha commentato l’Amministratore delegato Frederik Geertman, sottolineando che l’utile generato “rappresenta un massimo storico per la nostra Banca ed è guidato principalmente dall’andamento dei ricavi. Anche su questo fronte, infatti, registriamo i migliori nove mesi di sempre”.
“Il nostro CET1 Ratio, pari al 16,18% – ha aggiunto Geertman – ci posiziona tra le migliori banche italiane in termini di solidità patrimoniale, una solidità che ci consente di premiare i nostri azionisti con la distribuzione di un acconto sul dividendo e di confermare l’utile netto target per l’esercizio 2022 di 120 milioni di euro, come previsto dal Piano Industriale”.
Banca Ifis: risultati del terzo trimestre 2022
Il margine di intermediazione è in crescita del 9,6% a 488,7 milioni di euro dai 445,9 milioni di euro dello stesso periodo del 2021 e beneficia di maggiori ricavi nel settore Npl, pari a 200,9 milioni di euro (+9% rispetto al 2021) e nel settore Commercial & Corporate Banking, pari a 225,2 milioni di euro (+5,8% rispetto al 30 settembre del 2021).
I costi operativi salgono del 7,9% a 278,5 milioni di euro, per le maggiori spese del personale (111,2 milioni di euro) e delle altre spese amministrative (171,5 milioni di euro) per maggiori costi legati al recupero dei portafogli Npl e ad alcuni progetti strategici del Gruppo.
Solida la posizione di liquidità, con circa 1 miliardo di euro al 30 settembre 2022 di riserve e attivi liberi finanziabili in BCE (LCR superiore a 1.000%). Il CET1 è pari a 16,18% (15,44% al 31 dicembre 2021) ed il TCR al 20,49% (19,63% al 31 dicembre 2021), calcolati includendo gli utili nei primi nove mesi del 2022 al netto dell’acconto sul dividendo ari a 52,4 milioni di euro e della quota di dividendo prevedibile.