Contenimento dei costi, crescita sostenibile dei ricavi e politica dei dividendi. Questi tre fattori, sui quali ha fortemente puntato Banca IFIS nel nuovo piano strategico presentato a Milano dall’Ad Luciano Colombini lo scorso 14 gennaio, hanno convinto i principali analisti finanziari, come si evince dai report recentemente pubblicati. Banca IMI in particolare ha confermato la raccomandazione Buy, portando il target price del titolo della banca veneta sopra la soglia dei 20 euro, dai precedenti 18.1 (+2 euro), con l’azione che oggi a Piazza Affari viaggia sopra i 15 euro. Quello di Banca IMI è una correzione di rotta, dopo che a metà dicembre gli analisti avevano invece ridotto il target price portandolo da 23 euro a 18,1 euro, in seguito alla riduzione delle stime sull’utile per azione per il biennio 2019/2020.
A convincerli, nel nuovo piano, è stato soprattutto il dividend yield previsto in aumento al 7% per i prossimi 4 anni.
Positivo anche il riscontro di Banca Akros: in questo caso il target price ipotizzato è più basso, a 17.5 euro, ma comunque in rialzo rispetto alla precedente stima di 16 euro, con una raccomandazione che è Accumulate, ovvero il gradino appena sotto il Buy, quando cioè si pronostica per l’azione un total return tra il 5% e il 15% (e non superiore al 15%) nell’arco dei 6 mesi successivi.
Analogo il target price deciso da Equita, con raccomandazione in questo caso Buy: 17.7 euro, dai precedenti 16. “Banca IFIS – hanno spiegato gli analisti – ha presentato il piano al 2022 sulla base di tre azioni strategiche chiave: consolidamento del core business, cioè gli Npl (sono previsti ulteriori 8,5 miliardi di acquisti, ndr); sviluppo del business corporate banking e riduzione del profilo di rischio; razionalizzazione della struttura operativa”.
Anche per Equita, come per IMI, “la politica dei dividendi è arrivata come una sorpresa positiva”. Un po’ più prudente, infine, la valutazione di Intermonte: il target price è fissato a 15.5 euro, più o meno sui valori attuali dell’azione, con raccomandazione confermata a Neutral. Intermonte si è detta positivamente colpita dalla trasparenza, che è una delle due parole chiave scelte dall’Ad Colombini per inquadrare il nuovo piano, insieme alla sostenibilità: “Qualcuno mi ha detto che stiamo dando troppi dati ai mercati, ma secondo me è giusto così – aveva detto il manager in conferenza stampa a Milano -. Per quanto riguarda i costi, li terremo assolutamente sotto controllo, ad incominciare da quelli per il personale, che aumenteranno in virtù del nuovo contratto dei bancari appena rinnovato”.