Banca Ifis acquista Interbanca da GE Capital per 160 milioni di euro. L’operazione, che non prevede alcun aumento di capitale, consente consente all’istituto di “rafforzare la struttura e i business esistenti con attività complementari – si legge nella nota –, in linea con le strategie di sviluppo per linee esterne dell’istituto, con l’obiettivo di costituire l’operatore italiano leader nella specialty finance dedicato al supporto finanziario alle micro, piccole e medie imprese italiane (dalla finanza iniziale fino al restructuring e ai non-performing loans)”.
Secondo il presidente Sebastien Egon Furstenberg, “l’acquisizione di Ge Capital Interbanca è un segnale forte che Banca Ifis lancia al mercato e ai suoi clienti, attuali e futuri: abbiamo disponibilità, dedizione e impegno per crescere ed erogare nuovi impieghi nel settore del credito commerciale e nei nuovi settori che si aggiungeranno alle attuali attività di Banca Ifis”.
Il perimetro dell’acquisizione coinvolge il 99,99% delle azioni di GE Capital Interbanca comprensivo delle relative società attive nel factoring, nel leasing (finanziario e operativo) e nel lending. Con quest’acquisizione l’attività core di Banca Ifis si estenderà a due nuovi segmenti, il leasing e il lending, mentre verrà integrato e ulteriormente sviluppato il know-how che la Banca può vantare nel segmento del factoring.
“Le nuove competenze acquisite ci consentiranno di raggiungere nuove sinergie operative e gestionali – ha aggiunto Giovanni Bossi, amministratore delegato di Banca Ifis –, fondamentali per lavorare in un mercato in continua evoluzione, nel quale vogliamo operare da protagonisti. Obiettivo perseguibile grazie al business model efficiente e sostenibile che ci caratterizza e che continuerà a distinguerci. Questa acquisizione realizza inoltre un rilevante ulteriore rafforzamento patrimoniale che ci consentirà di sostenere la crescita nel lungo termine”.
Ieri Banca Ifis ha anche pubblicato i risultati di bilancio del primo semestre 2016: utile netto a 39,1 milioni di euro (-70,1% su anno), risultato netto della gestione finanziaria 135,2 milioni (-45,4%), margine di intermediazione a 150,9 milioni (-43,1%), costi operativi a 76,8 milioni (+48,2%) e, a livello patrimoniale, Common Equity Tier 1 (CET1) al 15,4% ( era al 15,8% al 31 dicembre 2015). Nel solo secondo trimestre l’utile netto è stato di 17,1 milioni di euro (-83,7%).
“Nonostante la comparazione con il 2015, anno nel quale abbiamo realizzato una plusvalenza di 124,5 milioni in seguito al riassetto del portafoglio titoli di Stato, non renda completa giustizia ai dati – ha spiegato Bossi –, chiudiamo una semestrale positiva in tutte le aree di business, con la conferma degli obiettivi che ci siamo posti per i trimestri a venire”.