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Banca Ifis a picco in Borsa dopo sfiducia a Bossi

L’annuncio della mancata conferma di Giovanni Bossi alla guida del gruppo ha colto di sorpresa il mercato, che ha reagito dando il via a una pioggia di vendite sul titolo – Luciano Colombini (ex Finint) nuovo ad della banca

Giornata buia a Piazza Affari per Banca Ifis. In apertura il titolo ha faticato ha fare prezzo, con ribasso teorico del 10%. In seguito, le azioni dell’istituto sono entrate in contrattazione, per poi essere sospese in asta di volatilità per eccesso di ribasso (-12,21%, a 15,68 euro).

A innescare l’ondata di vendite sul titolo è stato l’annuncio della mancata conferma di Giovanni Bossi alla guida del gruppo. Una notizia che ha suscitato non poco stupore sul mercato.

Nel fine settimana, l’azionista di maggioranza della Banca – Sebastien Egon Fürstenberg – ha comunicato che il nome dell’attuale amministratore delegato, in sella da oltre 20 anni, non sarà inserito nella lista dei nuovi candidati al board che sarà presentata all’assemblea del prossimo 19 aprile.

In serata il gruppo ha comunicato il nome del nuovo ad, che sarà Luigi Colombini, già ad della veneta Banca Finint. L’azionista di maggioranza lo definisce un manager con “lunga e composita esperienza nel settore, sia nell’ambito di importanti banche commerciali che nell’ambito di banca d’affari”.

Sotto la guida di Bossi, Banca Ifis ha vissuto un percorso di crescita e diversificazione avvenuto anche attraverso una campagna di piccole e mirate acquisizioni che ha portato l’istituto – partito come società di factoring – a entrare in nuovi segmenti di attività quali quello della gestione degli Npl.

Dopo l’iniziale impennata che ha portato il valore del titolo ad aumentare di oltre il 200% fra il gennaio del 2015 e l’ottobre del 2017 (passando da 14,24 a 49,26 euro), le azioni hanno invertito la rotta tornando ai livelli di partenza. L’ultima quotazione di venerdì 8 marzo era pari a 17,86 euro. E proprio il settore degli Npl ha comportato per Ifis alcune perdite nel corso del 2018.

Nei prossimi tre anni l’azionista di maggioranza punta a consolidare e al tempo stesso a razionalizzare le società acquisite, con un particolare focus sull’attività di gestione e recupero delle sofferenze. Il nuovo amministratore delegato sarà chiamato a proseguire lungo il cammino dell’internazionalizzazione e ad aumentare gli investimenti nelle nuove tecnologie e nello sviluppo di prodotti di credito. Infine, il manager dovrà ottimizzare i costi e rivedere le acquisizioni recenti per ridurre il rischio di concentrazione.

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