La risposta di Mediobanca all’offerta pubblica di acquisto lanciata dal Monte dei Paschi su Piazzetta Cuccia è finalmente arrivata. E sta già facendo un rumore assordante. Dopo aver più volte ribadito che quella di Mps è un’opa “non concordata e ostile”, la banca guidata da Alberto Nagel è passata al contrattacco, entrando nell’ormai affollatissimo girone del risiko bancario come predatore e non più solo come preda: sul piatto ha messo la propria quota del 13,1% in Generali in cambio del 100% di Banca Generali, controllata al 50,17% dal Leone, per un valore complessivo di 6,3 miliardi. L’obiettivo di Mediobanca? Non è solo quello di difendersi dall’attacco senese e sottrarre a Mps e Caltagirone (azionista sia del Monte dei Paschi e che di Generali), il loro principale oggetto del desiderio, ma anche quello di integrare la private bank guidata da Gian Maria Mossa nella propria divisione wealth management, che diverrebbe così “business prevalente, oltre che prioritario”, trasformando in parallelo il rapporto con Generali “da finanziario” a “forte partnership industriale”, recita la nota di Piazzetta Cuccia.
Mediobanca – Banca Generali: mercato e analisti applaudono
E la prima reazione del mercato sembra essere più che positiva, con il titolo Banca Generali che a Piazza Affari guadagna il 6,81% a 52,10 euro per azione, mentre le azioni Mediobanca guadagnano lo 0,45% a 17,66 euro dopo aver toccato un massimo intraday di 17,96 euro. Già il titolo Generali, che vedrà di colpo aumentare le proprie azioni in suo possesso e dovrà decidere come muoversi in futuro sul dossier con i francesi di Natixis (e senza più la stampella di Banca Generali).
“Riteniamo che l’operazione proposta sia positiva e abbia un forte razionale industriale”, commenta Equita, mentre secondo gli analisti di Banca Akros, se l’offerta andrà in porto, Mediobanca diventerà “il secondo operazione in Italia” nel wealth management, con attivi in gestione per 210 miliardi, ricavi pari a 2 miliardi e con una capacità di crescita di oltre 15 miliardi annui. Mediobanca, da parte sua, stima sinergie per 300 milioni di euro, di cui un 50% derivante dai costi e un 28% dai ricavi e un 22% dal funding e un aumento del Rote dal 14 al 20%. Da tenere in considerazione inoltre che, in seguito alle possibili nozze con Banca Generali, gli utili di Piazzetta Cuccia deriveranno per il 50% dal wealth management. Oggi invece il 30% dei profitti arrivano proprio dalla partecipazione in Generali che finirà sul mercato.
Tutti i numeri di Banca Generali
Nata nel 1998 per volontà dell’allora amministratore delegato di Assicurazioni Generali, Giovanni Perissinotto, con l’obiettivo di concentrare in un unico polo tutte le attività per la promozione e la gestione di prodotti finanziari rivolti alla clientela in Italia, Banca Generali è oggi il quarto operatore in Italia per masse totali, pari a 104 miliardi di euro nel 2024 (+11,9% rispetto al 2023), con una clientela cresciuta del 50% negli ultimi 5 anni.
Lo scorso 17 aprile l’assemblea dei soci della private bank ha approvato il bilancio dell’esercizio 2024, “il migliore della nostra storia”, ha sottolineato il Ceo Mossa, chiuso con un utile netto consolidato di 431 milioni (+32% sul 2023) e ricavi in aumento del 24,5% a 981 milioni di euro. L’assemblea dei soci ha inoltre dato il via libera a un dividendo di 2,80 euro per azione, più del doppio rispetto al 2023 (1,28 euro, +118%), corrispondente a un payout totale del 76% dell’utile consolidato dell’esercizio 2024.
Lo stesso giorno, l’istituto guidato da Gian Maria Mossa ha annunciato la sottoscrizione con Generali Italia accordi finalizzati al rafforzamento della partnership strategica con le compagnie assicurative italiane del gruppo del Leone per la distribuzione di prodotti e servizi destinati alla rispettiva clientela.
Un accordo che durerà fino al 2028 e che oggi, dopo l’ops lanciata da Mediobanca, acquista un valore ancora più elevato, considerando anche che Banca Generali ha circa un quarto delle masse totali in investimenti assicurativi.
Da non dimenticare, infine, che il 2025 sarà anche l’anno dell’integrazione di Intermonte a seguito del successo dell’Opa lanciata nel 2024 e conclusa con successo il 24 gennaio del 2025.
Banca Generali in Borsa
All’epoca della quotazione, avvenuta il 15 novembre del 2006, il titolo Banca Generali sbarcò in Borsa un prezzo iniziale di 8 euro per azione. Oggi sfiora i 52 euro (+550%), dopo aver superato lo scorso 10 febbraio per la prima volta i 50 euro per azione e aver toccato i suoi massimi storici a fine marzo sopra i 54 euro.
Occhi sui board
È in programma per oggi una riunione del cda di Banca Generali che avrà all’ordine del giorno una prima analisi dell’Ops lanciata da Mediobanca con sottostante le azioni Generali. L’operazione è arrivata, a sorpresa, solo da qualche ora, quindi è plausibile che il board di Banca Generali effettuerà una prima discussione e stabilirà, come avviene in questi casi, i prossimi passi da muovere per arrivare ad assumere una posizione ufficiale. Si riunirà oggi anche il board di Generali chiamato a deliberare sulla nomina delle cariche sociali e avviare il nuovo mandato triennale del ceo Philippe Donnet e del presidente Andrea Sironi riconfermati giovedì dall’assemblea a Trieste. A questo punto però, non è da escludere che i consiglieri parlino anche dell’offerta di Mediobanca.