Banca Generali ha chiuso il primo semestre con i risultati migliori di sempre sul fronte commerciale (+30% la raccolta, a 2,9 miliardi) e nella crescita delle masse amministrate (+9%, a 43,6 miliardi). Migliora anche l’attività core, come le management fees, in rialzo del 6% ad un nuovo massimo di 237,1 milioni.
L’utile netto consolidato si è attestato invece a 67,3 milioni di euro, in calo del 52% rispetto allo stesso periodo del 2015. In uno scenario di grande volatilità – spiega una nota – “le voci di ricavi variabili legate al trading e alle commissioni di performance sono diminuite del 65%”.
I profitti del secondo trimestre dell’anno sono saliti del 29% (37,9 milioni) rispetto al primo, “ma la discesa delle componenti variabili già vista nel primo quarto dell’anno si è riflessa nel risultato netto” semestrale.
Il margine di intermediazione risulta in calo del 31,8% a 202 milioni, variazione che “rispecchia l’andamento differente delle citate commissioni di performance, così come la normalizzazione dell’attività di trading e il definitivo esaurirsi delle operazioni di rifinanziamento promosse dalla Bce (Ltro)”.
Il margine di interesse nel semestre è calato del 17,6% a 29,6 milioni e le commissioni nette sono diminuite del 34,7% a 152,8 milioni. I profitti da trading sono calati del 28% 18,1 milioni, mentre i dividendi sono in aumento del 30% a 1,5 milioni.
I costi operativi sono risultati in aumento del 9,5% a 89,7 milioni ed includono lo stanziamento di 2 milioni per il Single Resolution Fund e il Fondo Interbancario Tutela Depositi ma anche l’aumento (+12%) delle spese per il personale, legato al rafforzamento della struttura commerciale con 76 nuovi ingressi con prevalenza dal mondo delle banche. e all’aumento della remunerazione variabile legata ai risultati record dello scorso anno.
Il risultato operativo risulta in calo del 47,6% a 112,3 milioni. I risultati del primo semestre 2016 – spiega la banca – sono stati realizzati in un contesto di incertezza che si è particolarmente acuito nel corso del mese di giugno a seguito dello storico referendum sulla Brexit. Il totale dell’attivo del gruppo Banca Generali al 30 giugno scorso è salito del 24,6% a 7.620 milioni principalmente grazie al forte sviluppo della raccolta da clientela retail avvenuta nel periodo.
La patrimonializzazione della banca si è ulteriormente rafforzata rispetto ai livelli di fine 2015, attestandosi al 14,5% in termini di CET 1 ratio (14,3% al fine 2015) e al 16% a livello di Total Capital ratio (15,9% a fine 2015) su base transitional.
“Un semestre difficile per le condizioni dei mercati – commenta Gian Maria Mossa, dg di Banca Generali -, ma siamo orgogliosi del grande lavoro fatto al fianco della clientela e nello sviluppo di strumenti innovativi. I nuovi picchi raggiunti nella raccolta, nelle masse e nella solidità della banca confermano il forte riscontro al ruolo della banca come punto di riferimento all’avanguardia nella protezione dei patrimoni e della famiglia attraverso una consulenza su misura per la clientela affluent e private. Il focus nella tecnologia e l’evoluzione dei processi interni con la recente riorganizzazione ci rende ancor più veloci e competitivi nell’affrontare le sfide per la seconda parte dell’anno dove siamo fiduciosi di poter raggiungere nuovi traguardi importanti”.
Nel pomeriggio il titolo in Borsa di Banca Generali cede l’1%, a 18,99 euro.