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Banca Generali presenta “Un campione per amico”

Quattro grandi campioni dello sport e, con loro, diecimila bambini tra i 6 e i 13 anni. In dieci giornate nelle piazze di 10 città italiane, i piccoli avranno l’opportunità di conoscere alcune delle figure più importanti nella storia del nostro sport e di imparare direttamente da loro

I campioni in questione sono Adriano Panatta (che del progetto è anche ideatore), Yuri Chechi, Andrea Lucchetta e Ciccio Graziani, indiscussi fuoriclasse che non hanno bisogno di presentazioni e che oggi, nella cornice dello storico Circolo canottieri Aniene, hanno presentato la tredicesima edizione del progetto “Un campione per amico”, sponsorizzato da Banca Generali e dall’Eni sotto il patrocinio del Coni e del Comitato italiano paralimpico, entrambi rappresentati, nella conferenza stampa di oggi, da Luca Pancalli.

Assieme a loro erano presenti anche il sovrintendente Umberto Broccoli, il sindaco di Pescara (una delle città coinvolte nel progetto e città europea dello sport per il 2012) Luigi Mascia, il presidente del Circolo Aniene Giovanni Malagò e il Dg di Banca Generali Piermario Motta.

Cuore e centro focale della manifestazione, però, aldilà di sponsor e patrocini, rimangono i quattro sportivi. Saranno loro, infatti, a girare l’Italia in un tour che, tra il 18 aprile (Catania) e il 25 maggio (Vicenza), li porterà nelle piazze di 10 città italiane, tra cui Roma e Firenze. In ognuna di queste giornate migliaia di bambini compresi tra i 6 e i 13 anni potranno allenarsi e giocare all’aria aperta con Panatta, Graziani, Lucchetta e Yuri Chechi. Tra questi bambini saranno presenti anche ragazzi disabili appartenenti ad Onlus del territorio.

L’obiettivo della manifestazione è quello di insegnare lo sport non solo nel suo aspetto tecnico, ma soprattutto nel suo aspetto gioioso e, ancora di più, in quello educativo. Dalle parole dei quattro protagonisti, infatti, è emerso chiaramente questo messaggio e la loro voglia di veicolarlo ai bambini italiani, con la speranza di avvicinarli allo sport, in tutte le sue forme, e ai principali  valori positivi che esso predica. Perché imparare a calciare un pallone (o a schiacciarlo, oppure a colpirlo con una racchetta e via dicendo) è un modo come un altro, migliore di tanti altri, di imparare a stare nel mondo insieme agli altri.

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Categories: Cultura