Nelle partite a scacchi, sono le mosse più inaspettate a creare grande effetto. E così, mentre Banca Generali sembrava poter essere preda di Mediobanca, l’istituto guidato da Gian Maria Mossa invece ha sorpreso stamane con una mossa di attacco: ha lanciato su Intermonte Partners Sim, investment bank indipendente quotata su Euronext Growth Milan un’offerta pubblica di acquisto volontaria totalitaria da massimi 98,19 milioni di euro sulle azioni.
Il prezzo di 3,04 euro incorpora un premio dal 21,9% fino al 24%
Banca Generali, controllata da Assicurazioni Generali, pagherà 3,04 euro per ciascuna azione (cum dividendo) portata in adesione all’offerta, un prezzo che incorpora un premio del 21,9% rispetto al prezzo ufficiale del titolo Intermonte al 13 settembre 2024 (2,49 euro), ultimo giorno di borsa aperta prima della data della comunicazione. Inoltre il premio sale al 22,4% e al 24% sulla media, rispettivamente, dell’ultimo mese e degli ultimi tre mesi. Sulla base di proiezioni prudenziali, Banca Generali si attende di poter generare un volume di sinergie di ricavo e di costo tali da consentire un ritorno stimato sull’investimento (Roi) superiore al costo del capitale della banca.
A Piazza Affari il titolo Banca Generali quota stamane 40,48 euro in rialzo dello 0,50%. Il titolo Intermonte quota 2,98 euro in rialzo del 19,68%
Il 52% degli azionisti di Intermonte hanno già assicurato l’adesione all’Opa
Per assicurarsi il successo dell’operazione, Banca Generali ha già siglato accordi che prevedono l’adesione all’OPA da parte di azionisti che rappresentano circa il 52% delle azioni dell’emittente in circolazione (Alessandro Valeri, Guglielmo Paolo Manetti, Fabio Pigorini, Eugenio Anglani, Andrea Lago, Andrea Bottaro, Guido Pardini, Pier Andrea Randone, Dario Grillo, Alessandro Lorenzon, Walter Azzurro, Gian Luca Bolengo anche in nome e per conto di PER ASPERA S.r.l., Emiliano Brioschi, Maurizio Pinelli, Luca Cerutti, Renzo Cavatorta, Paolo Pascarelli, Roberto Tortini, Alberto Villa, Gianluca Giuliano Parenti e Stefano Alberti). Tra le condizioni indicate nell’offerta c’è il raggiungimento di una soglia di adesioni tale da consentire a Banca Generali di detenere una partecipazione complessiva “almeno pari al 90%” di Intermonte.
La complementarietà in 5 punti
L’istituto bancario ha detto in una nota che “confida di poter creare valore e conseguire benefici per tutti gli stakeholder dell’emittente e intende perseguire, in un’ottica di sostanziale continuità con la gestione attuale, l’incremento delle potenzialità dell’emittente”.
In particolare, la complementarietà del modello di business di Intermonte con quello di Banca Generali consentirebbe di dare valore e creare nuovi ambiti di utilizzo all’attività di research nel mercato Italiano delle SMI, in cui la società è leader, utilizzare le competenze distintive nell’ambito della sala di negoziazione con particolare riferimento alla componente equity ed ETF, utilizzare e sviluppare le competenze distintive della società nell’ambito del desk derivati, anche con riferimento alla strutturazione di certificati con sottostanti titoli italiani ed europei, infine rafforzare in modo significativo l’offerta verso imprenditori e PMI, segmento fondamentale per il private banking, e principale motore di generazione di nuova ricchezza nel Paese, sempre più soggetto a un tema di passaggio generazionale e (v) differenziarsi ulteriormente sul mercato delle reti.
Intermonte: nel primo trimestre risultato netto più che raddoppiato
Il cda di Intermonte “avvierà prontamente le attività di propria competenza per le valutazioni sull’offerta e sulla congruità del corrispettivo”. Intanto, giusto stamane, la società di intermediazione ha reso noto i dati del primo semestre 2024, chiuso il con un risultato netto consolidato di 2,5 milioni di euro, più che raddoppiato rispetto al primo semestre 2023 (1,1 milioni di euro). Anche il mese di luglio evidenzia un’ulteriore accelerazione di ricavi e redditività.
I ricavi totali netti del gruppo si sono assestati ad 19 milioni di euro (+28,5% YoY), con l’area markets (12,8 milioni di euro) che rappresenta il 67% dei ricavi totali (di cui Sales & Trading il 58% e Global Markets il 42%), la divisione Investment Banking (IB) il 22% (4,1 milioni di euro), e la Divisione Digitale & Advisory (DD&A) l’11% dei ricavi totali (2,1 milioni di euro). Intermonte ha confermato una solidità patrimoniale tra le più alte del settore finanziario, con un Total Capital Ratio pari circa il 491,1%.
Grazie a un ulteriore forte contributo delle divisioni Investment Banking e della Digital Division, i dati preliminari al 31 luglio 2024 evidenziano nei primi sette mesi del 2024 ricavi che superano i 25 milioni di euro (+41% YoY).
“Siamo soddisfatti dell’andamento di questa prima parte del 2024, che si chiude con un robusto incremento di ricavi e utili, grazie ad un’accelerazione trasversale di tutte le aree di business – ha commentato l’AD Guglielmo Manetti – In un contesto di normalizzazione dei mercati di riferimento, Intermonte è riuscita a consolidare ulteriormente il proprio posizionamento e a sovraperformare nettamente i trend di settore nell’Area Markets, diventando tra l’altro il primo broker indipendente sul mercato EGM”.