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Banca Generali, i luoghi del FAI esposti nella Torre Hadid

Dall’8 ottobre al 15 novembre alcuni dei palazzi, delle piazze e dei siti archeologici più belli del nord Italia e patrimonio del FAI saranno esposti nella sede milanese della banca a City Life attraverso le fotografie di Stefano Guindani

Banca Generali, i luoghi del FAI esposti nella Torre Hadid

L’arte nell’arte. La torre eretta nel cuore del nuovo distretto milanese di City Life, che parla del futuro della città e che è stata progettata dall’architetto Zaha Hadid, ospiterà dall’8 ottobre al 15 novembre le fotografie di Stefano Guindani, artista di fama internazionale che si occupa di moda, paesaggi e reportage. La torre Hadid è la casa di Banca Generali.

Ed è proprio l’istituto bancario, insieme al FAI – Fondo Ambientale Italiano – ad aver pensato all’esposizione fotografica “Meraviglie nascoste” come momento di celebrazione della bellezza del patrimonio artistico e culturale italiano e che consente al pubblico di ammirare alcuni fra i palazzi storici, le ville e le chiese più belle della penisola. Il lavoro fotografico è stato realizzato in otto giorni e riprende sedi FAI nel nord Italia.

“Da sei anni abbiamo avuto la fortuna di essere al fianco del FAI per vivere insieme le giornate di primavera e con questa mostra speriamo di continuare a ispirare la curiosità e l’attenzione allo straordinario lavoro del Fondo Ambiente Italiano e ai meravigliosi siti che custodisce e ospita. Il patrimonio deve essere protetto, valorizzato e tramandato alle nuove generazioni”, ha commentato Andrea Ragaini, vice direttore generale di Banca Generali.  

È recente la collaborazione tra Guindani e Banca Generali: è iniziata la scorsa primavera in occasione delle giornate FAI. Attraverso la fotografia, considerata uno strumento in grado di fornire una chiave di lettura diversa e originale, il fotografo ha imprigionato nei suoi scatti piazze, musei, siti archeologici che lo stesso autore poco conosceva.

È stato un viaggio di scoperta tra le bellezze italiane: “Qualche anno fa, è stato riscritto il testo che spiega la missione del FAI. Se al punto uno si leggeva l’impegno di curare i nostri beni e trasmettere il patrimonio alle generazioni future, al punto due è stato aggiunto un secondo punto che dice che il FAI promuove l’amore, la conoscenza e il godimento per l’ambiente, il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della nazione. Noi italiani siamo il nostro patrimonio”, ha detto Angelo Maramai, direttore generale del FAI.

Il progetto è stato sviluppato fra Banca Generali, il FAI e Stefano Guindani, per cui la tutela e la valorizzazione del patrimonio sono un fatto naturale : “Il rapporto tra l’Italia e la cultura non è così lineare come dovrebbe. Siamo il primo paese al mondo per siti Unesco insieme alla Cina, siamo il quinto paese più visitato con oltre 60 milioni di visitatori ogni anno, ma negli ultimi anni gli investimenti – sia pubblici sia privati per la tutela del nostro patrimonio artistico e culturale si sono quasi dimezzati e la valorizzazione è rimasta a carico di enti come il FAI che troppo spesso sono soli in questa sfida”, ha proseguito Ragaini.

Tra i luoghi in cui i visitatori della mostra si imbatteranno ci sono: l’Abbazia di San Fruttuoso a Camogli, Piazza Sant’Alessandro a Milano, il Castello di Avio a Trento. Stefano Guindani ha così ricordato il suo viaggio: “ognuno di questi beni porta con sé molte storie, alcuni hanno i loro fantasmi nascosti. Di San Fruttuoso è bellissima la descrizione di quando dicono che può essere raggiunto da due irti sentieri, però ci si può arrivare anche in barca come facevano i pirati. Volevo costruire qualcosa che desse a tutti l’idea del sogno, di una scoperta onirica di qualcosa di esclusivo, cerco sempre una ricetta di linee geometriche che portino a un’armonia, a una bellezza da trasmettere a chi guarda le mie immagini”.

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