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Banca Generali e Liuc: nasce il primo Osservatorio sul Private Banking in Italia

FIRSTonline

Il primo rapporto sul mondo del private banking in Italia arriverà a fine 2015: una mappa di indicatori ed elementi macroeconomici per fotografare e inquadrare il settore del private banking in Italia studiandone gli aspetti più critici come la gestione del portafoglio e l’evoluzione dei servizi offerti. L’iniziativa parte dalla Liuc Università Cattaneo e da Banca Generali, con il supporto anche di Hsbc e Kairos, e punta a colmare il vuoto di dati e di analisi esistente oggi su questo settore.

“Fino ad ora non c’è alcun osservatorio su questo mondo che invece dà moltissime informazioni – ha spiegato nella conferenza stampa milanese di presentazione dell’Osservatorio Anna Gervasoni, professore di Economia e gestione delle imprese della Liuc – fare il punto su questo settore ci sembrava una cosa fruibile sia dal mondo accademico sia operativo. E’ un mondo in evoluzione che sta crescendosi e modificandosi”.

2015, L’ANNO ZERO PER IL PRIVATE BANKING

Il 2015 sarà un anno base per l’Osservatorio, sarà necessario capire come aggregare le informazioni per avere un basket di indicatori. Partendo dalla ricerca di una definizione di private banking da prendere come punto di riferimento (e con l’auspico che venga condivisa sempre più per costituire un punto condiviso su cui iniziare a condividere informazioni).

Si tratta infatti di un settore ancora molto fluido, che viene approciato in modo diverso dagli operatori sia in termini quantitativi sia operativi. In altri termini, diverse sono le soglie utilizzate per la segmentazione della clientela (le più comuni sono 500mila o 1 milione di euro) e diversi sono gli approcci organizzativi (c’è chi, per esempio, lo colloca semplicemente come una divisione all’interno di un settore o chi come un servizio di consulenza aggiuntivo). Il che rende molto difficile reperire dati, tanto più dati che siano omogenei e confrontabili.

In Italia il panorama è certamente di verso da quello internazionale. “I modelli esteri di private banking sono molto differenti da noi – ha spiegato Roberto Citarella, managing director per la succursale italiana di Hsbc Global asset management – in Italia sono figli  dei grandi rendimenti dei titoli di Stato e del real etstate, fenomeni che all’estero sono differenti. Da noi quindi il private banking presenta un profilo di rischio e caratteristiche differenti”.

Le attività di monitoraggio e studio dell’Osservatorio avverranno sia attraverso la rielaborazione di dati di terzi, sia facendo ricorso a informazioni qualitative e quantitative eventualmente rilevate ad hoc, in funzione delle specifiche linee di ricerca affrontate.ù

LE ATTIVITA’ DEL NUOVO OSSERVATORIO


“Per tanti anni il private banking in Italia non ha prestato una grande attenzione all’offerta e ai servizi dei clienti – ha detto Piermario Motta, amministratore delegato di Banca Generali – ma è un segmento enorme, è necessario essere in grado di dare risposte e l’Osservatorio può dare un grande aiuto al settore che manca di dati di riferimento”. Nel dettaglio, l’attività di ricerca, portata avanti dalla professoressa Gervasoni e dal professor Francesco Bollazzi, ha due obiettivi principali: 

  1.  mappare, aggiornare periodicamente e valutare l’evoluzione di un “set” di indicatori ed elementi macroeconomici e microeconomici, per consentire di inquadrare il settore del private banking nell’ambito del più generale contesto economico ed indagare su alcuni aspetti critici del mercato quali, ad esempio, il tema della gestione del portafoglio e l’evoluzione dei servizi offerti. 
  2.  creare un indice proprietario in grado di determinare il trend e l’andamento complessivo del mercato, costituendo un valido e immediato strumento di analisi.

“Uno degli obiettivi dell’Osservatorio – ha aggiunto Gervasoni – è analizzare le possibili convergenze anche attraverso lo studio di modelli internazionali e proporre delle utili chiavi di lettura e di analisi che possano aiutare addetti ai lavori e mercato a comprendere meglio le più recenti tendenze del settore”. Nell’ambito di queste attività, l’Osservatorio concentrerà quindi annualmente la propria attenzione su singole tematiche quali l’evoluzione del servizio e del business model della banca, il confronto internazionale con altri sistemi, il rapporto tra banca ed imprenditore e la criticità del passaggio generazionale. “La valorizzazione del risparmio – ha aggiunto Motta – è una priorità ineludibile per le famiglie italiane in un contesto di bassi tassi e criticità congiunturali. La ridefinizione del modello di business delle banche commerciali pone al centro della scena il paradigma della consulenza finanziaria, già protagonista da diversi anni nei mercati più maturi sul fronte delle sfide previdenziali e di investimento”.

L’HUB DEL PRIVATE BANKING

E’ stato creato anche un comitato scientifico, con funzione di think tank, in cui saranno coinvolti i partner del progetto tra cui, oltre ai professori che seguono l’Osservatorio, Michele Seghizzi (responsabile comunicazione esterna di Banca Generali), Antonio Bucci (responsabile pianificazione strategica di Banca Generali), Patrizia Gravaghi (responsabile servizio sviluppo e gestione risorse umane di Banca Generali), Roberto Citarella (managing director, Hsbc Global Asset Management, Succursale Italiana).
L’obiettivo del comitato scientifico è garantire un forte legame tra il mondo della ricerca e il mondo professionale, soprattutto in linea con l’evoluzione delle criticità del settore.

Punto aggregante dell’Osservatorio sarà il sito che, nelle intenzioni, diventerà un piccolo hub del private banking che raccolga le ricerche sviluppate dall’Osservatorio e altre informazioni sul mondo del private banking.

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