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Banca Finint, nuovo piano industriale: ricavi oltre 190 milioni al 2026 (+15%) e M&A per il private banking all’estero

Imagoeconomica

Il gruppo Banca Finint, la merchant bank veneta fondata da Enrico Marchi e che da aprile è guidata dall’ex capo del corporate Italy di Unicredit Lucio Izzi, ha presentato il suo piano strategico 2024-26 indicando ricavi superiori a 190 milioni (Cagr del periodo +15%) spinti dalla crescita di tutte le aree di business.

Obiettivo M&A: private banking con un occhio all’estero

“La crescita organica e sostenibile di tutte le aree di business del gruppo Banca Finint – si legge in una nota della società – potrà avere un’ulteriore accelerazione attraverso l’attività di M&A, non inclusa nei target del presente piano, che sarà valutata qualora si verificassero opportunità non diluitive e coerenti con il modello di business del gruppo”.

Il Piano guarda anche all’internazionalizzazione, “attraverso l’esplorazione di nuove opportunità sui mercati esteri nel business delle cartolarizzazioni e nell’asset management” dice. L’attività di M&A potrà inoltre riguardare l’area del private banking “con focus su target che possano apportare una crescita dimensionale in termini di asset, fungendo da acceleratori della crescita, e sull’esplorazione di nicchie di mercato che portino know how e redditività al gruppo in settori attigui a quelli in cui è già attivo” dice il gruppo.

Nato negli anni ‘80 come investment bank e diventata leader nel mercato delle securitization, nei mini e basket-bond, negli ultimi tre anni, il gruppo ha allargato il proprio raggio d’azione e ora opera a 360 gradi nel corporate finance, finanza strutturata e capital market con Banca Finint, nel private equity e asset management con Finint Investments, nel private banking con l’ex Banca Consulia (integrata nel 2022 e ora Finint Private Bank) e nel credit management con Finint Revalue.

Masse gestite in crescita a 18 miliardi

Gli Asset under management, le masse in gestione e consulenza, sono previsti in crescita a 18 miliardi di euro dai 12,4 miliardi dello scorso anno (Cagr +15%, con un forte contributo del private banking) mentre il Cost Income Ratio è visto in miglioramento del 5%, anche in presenza di maggiori investimenti in tecnologia e digitalizzazione (+18%), grazie a disciplina operativa e ottimizzazione di processi e risorse, dice il gruppo.

In termini di profittabilità il piano strategico 2024-26 si pone l’obiettivo di un incremento della redditività rappresentata da un RoTE (rendimento del patrimonio netto tangibile) superiore al 20%.

Sul piano della solidità patrimoniale il Cet 1 è indicato a fine piano sopra quota 16% (Tcr superiore al 16,5%) con liquidita’ ampiamente sopra i requisiti normativi (Lcr a 240% e Nsfr al 168%).

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Categories: Finanza e Mercati