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Banca Finint, l’utile netto consolidato sale del 50% in un anno

“I risultati conseguiti del nostro Gruppo bancario nel 2018 – ha dichiarato il presidente Enrico Marchi – confermano il successo di un modello di business impostato nella volontà di porci come punto di riferimento per la crescita delle imprese del nostro territorio” nel Nord-Est

Banca Finint, l’utile netto consolidato sale del 50% in un anno

L’assemblea di Banca Finanziaria Internazionale S.p.A. (Banca Finint S.p.A.), ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2018 che registra la crescita di tutti gli indicatori finanziari e l’utile di bilancio al netto dei dividendi delle partecipate.

Il Gruppo ha consolidato ulteriormente il proprio modello di business, che tende a ottimizzare l’esperienza ed il know-how storicamente presenti nella strutturazione, nell’acquisto e nella valorizzazione di portafogli creditizi performing e non-performing, cartolarizzati o meno, nell’investimento in minibond, nell’asset management, e nella consulenza alle imprese. Dal lato della raccolta sono stati aperti nuovi canali fintech che apportano una maggiore stabilità del funding della Banca e del suo Gruppo.

Principali drivers economico – patrimoniali consolidati

Il Margine finanziario e da servizi ammonta a 49 milioni di euro, in incremento del 13% rispetto all’anno precedente. Il contributo più determinante è dato dalle commissioni nette, che ammontano a fine 2018 a 43,7 milioni di euro (con un incremento del 7,3% rispetto l’anno precedente). In significativa crescita risulta anche il contributo al margine della Banca stand alone (4,6 milioni di euro contro 3,6 dell’esercizio precedente).

Il Risultato netto della gestione finanziaria e da servizi ammonta a 48,6 milioni di euro.

I Costi operativi ammontano a 33,2 milioni di euro, in crescita contenuta rispetto al 2017 (+3,3%) soprattutto se confrontati con la variazione incrementale del margine di intermediazione (+13%), ciò che consente un sensibile miglioramento del cost income ratio che si riduce dal 74,4% del 2017 al 65,9%.

L’Utile d’esercizio consolidato ante imposte ammonta a 15,4 milioni di euro, registrando un incremento del 45% rispetto al 2017.

Le Imposte sul reddito d’esercizio si attestano su 5,6 milioni di euro, in incremento del 35% rispetto al 2017.

L’utile netto consolidato ammonta a 9,8 milioni di euro, in incremento di oltre il 50% rispetto all’esercizio 2017.

L’attività bancaria

L’esercizio 2018 ha visto il consolidarsi dell’operatività della Banca in linee di business sinergiche alle attività tipiche del Gruppo, prevalentemente legate al Debt Capital Market e alle cartolarizzazioni.

Sono state inoltre avviate nuove linee di business nell’ambito dell’attività bancaria quali:

  •  forme di raccolta diretta tramite nuovi canali operanti nel settore fintech, che ha permesso al Gruppo di integrare e diversificare le fondi di approvvigionamento della liquidità stabile;
  •  la realizzazione di alcune operazioni cosiddette di “fronting bank” nella quale la banca, direttamente o per il tramite di società controllate, interviene quale acquirente ed intestataria di rapporti giuridici ancora “vivi” (in prevalenza NPE classificate come UTP – Unlikely To Pay), al servizio di investitori terzi che si rendono cessionari dei crediti sottostanti e dei rischi e benefici a questi correlati.

Il bilancio individuale al 31 dicembre 2018 si è chiuso con un risultato lordo pari a 9,3 milioni di euro (2,3 milioni di euro nel 2017) e con un utile netto di 8,5 milioni di euro (3,1 milioni di euro nel 2017). Il fattore determinante che ha contribuito a tale risultato positivo, oltre al consolidamento dei dividendi provenienti dalle partecipate, è anche un ottimo risultato ottenuto dalla banca “stand alone”.

Il patrimonio netto individuale al 31 dicembre 2018 ammonta a 132,6 milioni di euro.

A livello di ratio patrimoniali, i CET1 ratio individuale e consolidato si attestano su valori superiori a quelli minimi previsti dalle Autorità di Vigilanza e dal Risk Appetite Framework attestandosi al 37,5% a livello individuale e al 13,7% a livello consolidato.

Il coverage ratio delle sofferenze, al netto dell’importo di recupero sui finanziamenti alle PMI garantito dal Fondo Nazionale di Garanzia, è dell’88%, tra i più alti in assoluto.

Società consolidate e aree di business: dati principali

Il Gruppo Banca Finint si compone, oltre alla Capogruppo, delle seguenti principali società direttamente partecipate e consolidate integralmente: Finint Corporate Advisors S.r.l., Finint & Partners S.r.l., FISG S.r.l, Finint Investments SGR S.p.A. e Securitisation Services S.p.A, che è leader in Italia nell’offerta di servizi dedicati alla gestione e al monitoraggio di operazioni di finanza strutturata.

L’attività di Asset Management si esplica attraverso la controllata Finint Investments SGR S.p.A., specializzata nella gestione di fondi mobiliari ed immobiliari con asset under management totali che al 31 dicembre 2018 superano i 2,2 miliardi di euro.

L’attività di corporate finance consiste nella consulenza in operazioni di finanza straordinaria e di fusioni ed acquisizioni per le imprese, sia multinazionali che di piccola – media dimensione. La legal entity impegnata in tali attività è Finint Corporate Advisors S.r.l.

Nel settore del private equity, il Gruppo presta servizi di consulenza a favore di società di investimento e ha allo studio per il 2019 un fondo di turnaround finalizzato a supportare le aziende operanti nel settore manifatturiero del Nordest.

“I risultati conseguiti dal Gruppo Bancario nel 2018 – afferma il Presidente Enrico Marchi -confermano il successo di un modello di business che abbiamo impostato nella volontà di porci come punto di riferimento per la crescita delle imprese del nostro territorio, nel tempo travolto dalla crisi che ha messo in ginocchio molte delle nostre imprese eccellenti che sono finite in sofferenza oppure sono state acquisite da multinazionali. Il nostro impegno si è concentrato nella direzione di mettere a punto tutta una serie di strumenti finanziari innovativi per far ripartire il Nordest e che consentano alle nostre industrie di diversificare le fonti di finanziamento aumentando l’approvvigionamento del credito”

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