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Banca Etruria: vertici indagati, il titolo sprofonda in Borsa

Tre indagati per falso in bilancio: il presidente Giuseppe Fornasari, il direttore generale Luca Bronchi e il dirigente centrale David Canestri – Intanto, per la Banca si avvicina il tempo della scelta del partner strategico richiesto dalla Banca d’Italia: il lizza la Popolare di Vicenza e la Popolare dell’Emilia Romagna – Domenica Cda decisivo.

Banca Etruria: vertici indagati, il titolo sprofonda in Borsa

Sprofonda a Piazza Affari il titolo di Banca Etruria, che a metà pomeriggio lascia sul campo oltre cinque punti percentuali, a 0,826 euro. L’ondata di vendite è legata ai fatti giudiziari che hanno coinvolto i vertici dell’istituto. 

Venerdì scorso i militari dei nuclei di polizia tributaria di Arezzo e di Firenze si sono presentati alla sede di Banca Etruria mentre era in corso il Consiglio d’amministrazione dell’istituto, esibendo un decreto di perquisizione su richiesta del procuratore facente funzione di Arezzo, Roberto Rossi. 

L’ispezione si è svolta negli uffici di tre indagati: il presidente Giuseppe Fornasari, il direttore generale Luca Bronchi e David Canestri, dirigente centrale con deleghe alla pianificazione e al risk e compliance. Perquisiti anche gli uffici di altri tre dirigenti che ad oggi non hanno ricevuto avvisi di garanzia. 

Le ipotesi di reato sono diverse: falso in bilancio, false comunicazioni sociali a danno dei soci o dei creditori e ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza. L’accusa di falso in bilancio riguarderebbe un’operazione di conferimento d’immobili realizzata due anni fa dalla Banca a beneficio del consorzio Palazzo della Fonte. Le operazioni dei militari sarebbero scattate dopo due ispezioni della vigilanza di Banca d’Italia che risalgono al 2012 e al 2013. Gli esiti delle verifiche sarebbero stati trasmessi all’autorità giudiziaria, che ha quindi deciso di procedere.

Da parte sua, Banca Etruria esprime “serenità sul proprio corretto operato – si legge in una nota dell’istituto – e massima fiducia sull’operato della magistratura”, garantendo massima collaborazione alle autorità “affinché nessun dubbio possa residuare sui comportamenti adottati a salvaguardia delle aspettative dei clienti, delle decine di migliaia di soci, degli azionisti, del territorio e dei suoi dipendenti”.

Intanto, per la Banca si avvicina il tempo della scelta del partner strategico richiesto dalla Banca d’Italia. In lizza due pretendenti: la Popolare di Vicenza e la Popolare dell’Emilia Romagna. Il Cda decisivo – convocato anche per l’approvazione dei conti 2013 – si terrà domenica prossima. La scelta sarà quindi sottoposta al vaglio dell’assemblea il prossimo 4 maggio.

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