Il Direttorio della Banca d’Italia ha disposto sanzioni pecuniarie nei confronti di 27 tra esponenti ed ex esponenti della vecchia Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio, ora in liquidazione. Si tratta di amministratori, sindaci, direttore generale, informa Via Nazionale. Le sanzioni ammontano in totale a 2,2 milioni di euro.
Ai singoli sono state comminate sanzioni che vanno dai 52mila ai 130mila euro a seconda del grado di responsabilità e del periodo di permanenza in carica di ciascuno. Alcuni dei soggetti in questione, dice Banca d’Italia, erano già stati raggiunti da sanzioni pecuniarie nel settembre del 2014; in quella sede furono irrogate sanzioni per un totale di 2,5 milioni di euro. Il procedimento era stato aperto nel dicembre 2013 a seguito degli esiti di una precedente ispezione svolta nel corso di quell’anno.
Raffica di sanzioni anche dall’Antitrust, che ha multato per complessivi 27 milioni di euro una serie di banche, la Federazione Cooperative Raiffeisen e la Federazione Trentina della Cooperazione per due distinte intese anti-concorrenziali sui tassi dei mutui e dei prestiti nelle province di Bolzano e di Trento.
L’Autorità ha accertato che la Federazione Cooperative Raiffeisen e 14 Casse Raiffeisen (Cassa Rurale di Bolzano, Casse Raiffeisen di Brunico, Lana, Valle Isarco, Merano, Castelrotto-Ortisei, Oltradige, Lagundo, Wipptal, Tures Aurina, Prato-Tubre, Nova Ponente-Aldino, Silandro e Cassa Centrale Raiffeisen dell’Alto Adige) si sono rese colpevoli di un’intesa restrittiva della concorrenza.
L’accordo consisteva nel coordinamento delle politiche commerciali, anche attraverso lo scambio di informazioni sensibili (tassi di interesse e altre condizioni economiche dei finanziamenti), con l’obiettivo di limitare il confronto competitivo nel mercato degli impieghi bancari alle famiglie nella provincia di Bolzano. L’intesa si è protratta per un arco temporale di circa sette anni (2007-2014).
L’Antitrust ha accertato inoltre che “la Federazione Trentina della Cooperazione – si legge nella nota dell’Antitrust –, indicando alle Casse Rurali federate un tasso di riferimento per i mutui e limitando così il confronto competitivo nel mercato degli impieghi alle famiglie nella provincia di Trento, ha costituito un’altra intesa restrittiva della concorrenza in violazione diritto antitrust, attuata tra novembre 2013 e dicembre 2015”.