L’evasione fiscale è un’anomalia tipicamente italiana che spiega le gravi difficoltà dell’economia del Bel Paese. E’quanto emerge dall’intervento del governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, durante l’evento in ricordo di Luigi Spaventa, organizzato dall’Università di Milano Bocconi.
Visco ha ricordato i ritardi degli ultimi decenni nell’aggiustamento dell’industria italiana ai grandi cambiamenti globali, politici e tecnologici e quelli nell’efficienza dei servizi pubblici. Poi, parlando del rapporto di Spaventa con la Banca d’Italia (durato ben 55 anni) e della sua analisi sugli scenari economici, Visco ha sottolineato come il professore avesse già da tempo identificato nel forte deficit di concorrenza e nella bassa dinamica della produttività nei servizi rispetto all’industria l’anomalia italiana. Un’anomalia resa ancora più forte dalla maggiore evasione fiscale, tollerata dallo Stato e che ha contribuito a far sopravvivere le imprese marginali inefficienti.
“Le analisi di Spaventa – ha aggiunto Visco – erano lucide e acute, le sue critiche erano affilate. Noi ne abbiamo fatto tesoro per migliorare le nostre indagini, per andare alla radice dei problemi”.