Arriva il via libera del Fondo interbancario per Banca Carige. L’assemblea dello schema volontario del Fondo interbancario di tutela dei depositi (Fitd), riunitasi a Roma, ha approvato la conversione in azioni del bond Carige da 313 milioni sottoscritto in dicembre 2018 allo scopo di rafforzarne il capitale.
Ad annunciare l’esito della votazione, attesa per definire il destino di Carige, è stato il dg del Fitd Giuseppe Boccuzzi al termine dell’assemblea. Nel dettaglio, a questi 313 milioni andranno aggiunti i 70 milioni di Cassa Centrale Banca e 150 milioni riservati agli attuali soci come Malacalza. Allo schema obbligatorio del Fondo toccherà un impegno di poco meno di 170 milioni che potrebbero aumentare in caso di mancata sottoscrizione da parte dei soci Carige.
Prende dunque forma il primo passo verso la complessa operazione di ricapitalizzazione e rilancio di Carige che dovrà essere presentata entro giovedì alla Banca centrale europea.
La manovra complessiva per Carige si aggira sui 900 milioni: lo schema al
quale si sta lavorando è l’emissione di bond subordinati Tier 2 per 200 milioni di euro (Medio Credito Centrale e Credito Sportivo in prima fila) e un aumento di capitale da 700 milioni, per 320 milioni coperto dalla conversione del bond subordinato del Fitd. Il Fondo peraltro offrirà una garanzia, in tutto o in parte, sull’inoptato dell’aumento, di cui dovrebbe impegnarsi anche a sottoscriverne una parte. Perché l’operazione possa andare a buon fine, un altro 10% circa del capitale verrebbe sottoscritto da Cassa Centrale Banca, holding delle Bcc del Nordest.Infine nella cordata nazionale dovrebbero interagire anche i vecchi azionisti di Carige: Malacalza, Volpi, Mincione, Spinelli, Coop Liguria etc. Gli occhi sono puntati su Malacalza che ora dovrebbe approvare l’aumento di capitale che fece saltare in extremis a dicembre 2018.