Giuliano Pisapia è sindaco di Milano, mentre Luigi de Magistris guadagna il Comune di Napoli. Questo il risultato delle sfide più attese del secondo turno delle amministrative.
Giuliano Pisapia è davanti a Letizia Moratti, 55% contro 45%. Per la prima volta dal 1993 che il centrosinistra conquista le chiavi di palazzo Marino. Oltre ogni aspettativa il successo di De Magistris a Napoli: 65% per il candidato dell’Idv, mentre Lettieri del Pdl arretra rispetto al primo turno e si assesta al 34%. La sinistra strappa Cagliari alla destra per la prima volta da quando fu introdotta l’elezione diretta dei sindaci: Zedda batte con il 59% il candidato del centrodestra Fantola. Trieste passa di mano, con Cosolino del centrosinistra al 57%. A Varese prevale il centrodestra con il 54%, mentre Novara passa di schieramento e il candidato del Pd prevale con il 53%. In controtendenza Rovigo, dove il nuovo sindaco lo elegge il Pdl con il 50,5% dei voti e Cosenza.
Il centrosinistra vince anche a Grosseto, Crotone, Rimini, Pordenone. Alle provinciali si riconferma a Trieste e Mantova, mentre espugna Pavia e Macerata, dove il Pd aveva stretto un’inedita alleanza con l’Udc. Il centrodestra si impone a Vercelli e conquista Reggio Calabria.
Dal punto di vista della geografia politica, il dato più interessante di questa tornata elettorale è il successo del centrosinistra in aree dove storicamente non va forte. Il voto di Milano e Cagliari costituisce un unicum nei 18 anni di elezioni dirette dei comuni ma non è la sola novità.
Di particolare rilievo, i risultati elettorali nell’hinterland milanese: la coalizione si afferma in provincia di Milano a Rho, San Giuliano e Cassano d’Adda. In Brianza, la sinistra si prende Limbiate, Desio e Arcore, dove ha la residenza il premier Berlusconi. Dirompente la caduta di Gallarate, in provincia di Varese: un risultato che potrebbe creare allerta nella base leghista. Nel non lontano Piemonte spiccano i ribaltoni di Novara e Domodossola.
Le urne si sono chiuse alle 15 di oggi: l’attenzione è massima sulle due sfide politicamente più rilevanti, Milano e Napoli. Nel capoluogo lombardo il candidato del centrosinistra, Giuliano Pisapia, era uscito in netto vantaggio al primo turno di due settimane fa, col 48% dei consensi, rispetto al 41,6% del sindaco uscente, Letizia Moratti. Mentre a Napoli, Gianni Lettieri (Pdl) aveva ottenuto il 37,5%, seguito da Luigi de Magistris (Idv) col 27,5% (ma al secondo turno de Magistris gode dell’appoggio del Pd, il cui candidato si era fermato al 19%).
Affluenza in forte calo, in tutta Italia, rispetto a due settimane fa. Alle 15 di lunedì aveva votato il 60,28%, contro il 72,26% del primo turno. Partecipazione sotto alla media nazionale a Napoli (i votanti sono stati il 50,5%, rispetto al 60,3%), mentre a Milano la situazione è risultata in controtendenza: alla chiusura dei seggi, ha votato il 67,3% degli aventi diritto, sostanzialmente uguale al 67,5% del 15 maggio.
Si é votato in 88 comuni di cui 13 capoluoghi di provincia: Milano, Novara, Varese, Rovigo, Rimini, Grosseto, Napoli, Cosenza, Crotone, Trieste, Pordenone, Cagliari e Iglesias. Lo scrutinio di ballottaggio riguarda anche 6 amministrazioni provinciali: Vercelli, Mantova, Pavia, Trieste, Macerata e Reggio Calabria. In Sicilia si vota per il primo turno in 27 comuni (unico capoluogo, Ragusa).