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Ballottaggi 23-24 giugno: a Firenze, Bari e Perugia le sfide chiave. Il centrosinistra è in vantaggio ma il centrodestra vuole la rimonta

Pixabay

È tempo di ballottaggi. Domenica 23 e lunedì 24 giugno oltre 100 comuni italiani torneranno al voto per il secondo turno delle elezioni comunali. Tre le sfide chiave che stanno tenendo tutti col fiato sospeso: Bari, Firenze e Perugia dove centrosinistra e centrodestra si giocano la vittoria all’ultimo voto.  

Le sfide chiave: Firenze, Bari e Perugia 

Se fosse una partita di calcio, il centrosinistra avrebbe vinto il primo turno per 10 a 5. Ma ci sono ancora tre grandi città da assegnare e in due di queste il centrosinistra è avanti.

Partiamo da Firenze. Per il centrosinistra c’è l’assessora all’Educazione Sara Funaro, braccio destro del sindaco uscente Dario Nardella, sostenuta da Pd, Sinistra Italiana +Europa, Azione, Europa Verde, Movimento Laburista, Volt e Movimento Centro. Al primo turno Funaro ha ottenuto il 43,2% dei consensi a fronte del 32,9% dell’ex direttore degli Uffizi Eike Dieter Schmidt, sostenuto da tutto il centrodestra unito. Al ballottaggio, dunque, la candidata dem parte favorita non solo per il vantaggio di oltre dieci punti che la separa da Schmitt, ma anche perché il campo largo sembra essere riuscito a trovare la quadra. L’avvocato Lorenzo Masi, che al primo turno era il candidato sindaco del M5s (3,35%), ha detto che per il suo partito “non ci sono dubbi: il campo giusto non si può costruire che con i Democratici e al ballottaggio sosterremo convintamente la candidatura di Sara Funaro”. La vera partita però si gioca sul destino dei voti di Stefania Saccardi – candidata di IV che ha preso il 7,29% e che ha già detto di votare Sara Funaro a differenza del partito che lascia liberi i suoi – e i voti ottenuti da Cecilia Del Re (6,21%), assessore Dem all’urbanistica di Nardella, candidata con la sua lista di fuoriusciti dal Pd “Firenze Democratica”. Incertezza su chi votare viene espressa dalla Sinistra radicale con Dmitrij Palagi, che ha preso il 5,45%. Eike Schmidt, invece, oltre all’apparentamento annunciato con RiBella Firenze (0,57% al primo turno) confida di convincere anche i 100.000 fiorentini che non sono andati a votare.

La seconda sfida chiave sarà a Bari dove il candidato Pd erede del sindaco uscente Antonio Decaro, Vito Leccese (48,2% dei voti due settimane fa), affronterà al ballottaggio Fabio Romito del centrodestra (29,1%). Anche in questo caso, il centrosinistra sembra essere riuscito a superare i dissapori iniziati con la tempesta giudiziaria che si è abbattuta sulla Puglia negli ultimi mesi. Non ci sarà un apparentamento ufficiale ma Leccese può contare ora sull’appoggio di Michele Laforgia, lo sfidante che è stato sostenuto da grillini e sinistra e che ha conquistato il 20% al primo turno. I due hanno firmato un protocollo sulla legalità e prevedono una futura collaborazione. Nel duello con Romito pertanto Leccese essere favorito.

La battaglia più incerta sarà dunque quella di Perugia dove a separare Vittoria Ferdinandi (centrosinistra col 49,01%) e Margherita Scoccia (centrodestra col 48,29%) sono 598 voti di differenza, con la terza forza della civica Perugia Merita (che ha ottenuto l’1,4% dei consensi) che ha deciso di non schierarsi.

Le altre città al ballottaggio

Ricapitoliamo. Al primo turno il centrosinistra è riuscito ad imporsi a Bergamo, Pavia, Reggio Emilia, Modena, Prato, Livorno, Cesena, Pesaro, Sassari e Cagliari, mentre il centrodestra ha vinto a Biella, Ferrara, Forlì, Ascoli, Pescara e Avellino.

Se il centrosinistra è in vantaggio a Bari e Firenze, il centrodestra lo è a Potenza, Campobasso, Lecce, Caltanissetta e Vercelli, tutte chiamate al ballottaggio. 

Nello specifico, a Campobasso la sfida è tra il candidato sindaco del centrodestra Aldo De Benedittis (48,3%), dato inizialmente come vincitore al primo turno, ma poi costretto al ballottaggio per un errore di conteggio sul voto disgiunto, e quello del centrosinistra Marialuisa Forte (31,89%). 

A Potenza, a contendersi la poltrona di sindaco saranno Francesco Fanelli (Lega), che al primo turno ha ottenuto il il 40,6% dei voti e Vincenzo Telesca (centrosinistra), al 32,4%. In vista del ballottaggio, il civico Pino Ruta (arrivato terzo al primo turno con quasi il 20 per cento dei voti) appoggerà i progressisti.

Secondo turno anche a Lecce dove dopo un riconteggio, si andrà al secondo turno tra Adriana Poli Bortone, candidata del centrodestra, ferma al 49,95%, e il sindaco uscente Carlo Salvemini, ricandidato per il centrosinistra, che ha ottenuto il 46,73%. 

A Caltanissetta, invece, andranno al ballottaggio Walter Calogero Tesauro (centrodestra al 34,42%) e Annalisa Maria Petitto (30,82%) e a Vercelli i candidati Roberto Scheda (centrodestra 37,8%) e Gabriele Bagnasco (Centrosinistra 25,6%) hanno deciso di correre da soli. Lo stesso accadrà a Verbania tra Giandomenico Albertella e Riccardo Brezza.

E ancora: a Cremona il centrodestra è avanti di 400 voti con Alessandro Portesani su Andrea Virgilio del centrosinistra, mentre a Urbino la sfida sarà tra Maurizio Gambini (47,96%) e Federico Scaramucci (44,73%). Anche a Vibo Valentia è avanti il centrodestra, mentre ad Avellino il candidato di Pd e M5S, Antonio Gengaro al primo turno ha ottenuto un vantaggio di 5 punti sulla civica Laura Nargi che al secondo turno sarà appoggiata anche dai forzisti arrivati terzi con il 21%. Infine c’è Rovigo, dove il candidato del M5S sfiderà quello del centrodestra (+Azione). Quest’ultimo, al primo turno è riuscito a sfiorare la vittoria con il 49% dei voti. 

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