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Azionisti Rcs, la mappa finale della Consob: Fiat prima, Mediobanca seconda

Fiat è il primo azionista di Rcs con il 20,552%, contro il precedente 10,497%, seguita da Mediobanca con il 15,452% (dal 14,2% risalente a maggio 2005). Lo si legge nell’aggiornamento Consob sulle partecipazioni rilevanti a seguito dell’operazione di aumento di capitale del gruppo editoriale, che così completa la mappatura del nuovo azionariato di Rcs.

Secondo la Commissione, Intesa Sanpaolo, che faceva anche parte del consorzio di garanzia dell’aumento, passa al 6,54% dalla precedente quota del 5,06% (gennaio 2008), Pirelli al 5,445% dal 5,166% (luglio 2007), il gruppo Unipol-FonSai al 5,651% dal 5,462% (luglio 2012).

Generali, che non ha partecipato all’aumento, si è diluita all’1,023% dal 3,957% (ottobre 2009). Gli eredi di Giuseppe Rotelli sono scesi al 3,37% dal 13,03% e la quota del Banco Popolare vincolata a un patto di sindacato con le azioni di Rotelli passa allo 0,982% dal 3,634%. Urbano Cairo entra nell’azionariato con il 2,845%.

Già lo scorso giovedì erano arrivate le prime comunicazioni alla Consob sulle variazioni nell’azionariato di Rcs dopo l’aumento: l’outsider Diego Della Valle ha arrotondato la propria partecipazione all’8,995% dall’8,695%, Edizione della famiglia Benetton (socio fuori patto), che non ha partecipato all’operazione, è scesa all’1,066% (dal 4,794%).

Altri tre soci del patto di sindacato, tra chi non ha sottoscritto la ricapitalizzazione e chi ha aderito solo parzialmente, hanno tutti diluito le proprie quote: la famiglia Pesenti al 3,824% (dal 7,747%), Francesco Merloni allo 0,517% (dal 2,090%) e la Sinpar della famiglia Lucchini all’1,304% (dal 2,060%).

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