Azioni Exxon Mobil Corporation, quotazioni del titolo XOM in Borsa

Tutto quello che c’è da sapere per rimanere aggiornati sul mercato finanziario. Informazioni, andamento e grafico in tempo reale sulle quotazioni in borsa dei maggiori titoli sui listini mondiali.

Piattaforma ExxonMobil nell’Artico

Codice ISIN: US30231G1022
Settore: Minerali energetici
Industria: Petrolio integrato


Le azioni di Exxon Mobil Corporation sono quotate alla Borsa di New York con il ticker XOM.

Guarda lo storico della quotazione del titolo al NYSE

Descrizione Azienda

Exxon Mobil Corporation (abbreviato in ExxonMobil) è una multinazionale americana che opera nel settore energetico del petrolio e del gas. La compagnia nasce dalla fusione nel 1999 tra la Exxon e Mobil. Il suo quartier generale è a Irving in Texas (USA).
ExxonMobil è una delle principali compagnie petrolifere ed è una delle sette “supermajor” mondiali (assieme a Chevron, Eni, BP, Royal Dutch Shell,TotalEnergies e ConocoPhillips). La compagnia è la più grande azienda non governativa nel settore energetico e produce circa il 3% del petrolio mondiale e circa il 2% dell’energia mondiale.

Ha 37 raffinerie in 21 paesi. Produce, raffina e vende circa 6,3 milioni di barili al giorno. Solo a livello di esplorazione e produzione di idrocarburi produce 2,3 milioni di barili al giorno che ne fanno con l’8,2% del totale il leader mondiale. Le riserve di petrolio e gas della compagnia sono stimate nell’1% del totale (14°posizione), pari a circa 20 miliardi di BOE (barile equivalente di petrolio).

La compagnia opera in tutti i segmenti del settore petrolifero e gas in attività di:

  • upstream: esplorazione e estrazione di petrolio e gas naturale.
  • downstream: produzione e rivendita di prodotti petroliferi.
  • chemical: opera nel settore petrolchimico.

La maggior parte dei ricavi provengono principalmente dal settore di raffinazione e distribuzione (80% circa) seguito dal settore petrolchimico (13% circa). A livello geografico le entrate maggiori provengono dagli Stati Uniti (35,1%), Canada (7,3%) e Regno Unito (6,2%).

I marchi principali di ExxonMobil sono:

  • Exxon
  • Mobil
  • Esso
  • ExxonMobil Chemical

ExxonMobil commercializza prodotti in tutto il mondo con i marchi Exxon, Mobil ed Esso. Ha una rete globale di circa 21.450 stazioni di servizio. Ha stazioni in 46 stati degli Stati Uniti, appena dietro la Shell Oil Company e davanti a Phillips 66, non è presente solo in Alaska, Hawaii, Iowa e Kansas. Mobil è il principale marchio di benzina al dettaglio presente in California, Florida, New York, New England, Grandi Laghi e Midwest. Exxon è il marchio principale nel resto degli Stati Uniti. Nelle stazioni di servizio americane, canadesi e australiani sono presenti i negozi On the Run di sua proprietà. In Europa opera con i marchi Esso e Mobil.

I dipendenti totali, al 2020, sono 72.000.

ExxonMobil è tra le più grandi società al mondo per fatturato. Nella Fortune 500 del 2021, la lista delle più grandi società degli Stati Uniti per fatturato totale, ExxonMobil si è classificata al 10° posto. È stata la prima società quotata in Borsa per capitalizzazione di mercato, posizione che ha perso nel nuovo secolo. La capitalizzazione di mercato attuale è di circa 267 miliardi di dollari. Annualmente stacca un dividendo agli azionisti di 3,49 dollari per azione.

ExxonMobil è quotata in Borsa dal 1928. Dal 31 agosto 2013 non fa più parte dei 30 titoli del listino principale del Dow Jones.

La maggioranza degli azionisti sono investitori istituzionali. Tra i principali troviamo:

  • The Vanguard Group, 8,34%
  • Blackrock Inc., 6,22%
  • State Street Corporation, 5,95%
  • FMR LLC, 2,12%
  • Geode Capital Management, LLC, 1,59%
  • Bank Of New York Mellon Corporation, 1,18%
  • Northern Trust Corporation, 1,15%
  • Bank of America Corporation, 1,11%

Il fatturato nel 2020 è stato di 178,57 miliardi di dollari con una perdita di -22,44 miliardi.

ExxonMobil possiede varie sussidiarie, le principali sono:

  • Imperial Oil Limited (69,6%)
  • Aera Energy
  • XTO Energy
  • SeaRiver Maritime
  • Exxon Neftegas
  • Esso (Thailand) Public Company (66%)
  • Esso (82,9%)
  • The New Zealand Refining Company Limited (17,1%)

Lo slogan è «Taking on the world’s toughest energy challenges».

Approfondimento economico e finanziario dell’azienda

Exxon Mobil Corporation nasce ufficialmente nel 1999 dalla fusione tra i marchi Exxon e Mobil.
La compagnia discende direttamente dalla storica Standard Oil di Rockefeller: nel 1911, in seguito alla sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti, lo Standard Oil viene diviso in 34 società, due di queste furono la “Standard Oil of New Jersey” e la “Socony” (“Standard Oil Company of New York”). La Socony cambia nome in Mobil Oil Corporation nel 1966, mentre la Standard Oil of New Jersey cambia il suo nome in Exxon Corporation nel 1972.
Nel 1998 le due compagnie firmarono un accordo di 73,7 miliardi di dollare per unirsi. La nuova compagnia divenne la più grande compagnia petrolifera e la terza più grande compagnia al mondo. La fusione fu completata il 30 Novembre 1999. Formalmente fu Exxon ad acquisire Mobil. Gli azionisti di Mobil hanno ricevuto 1,32 azioni di Exxon per ciascuna azione di Mobil. La commissione europea ha dato la sua approvazione, obbligando però Mobil a sciogliere la partnership con BP e a vendere la sua partecipazione in Aral (28% del pacchetto azionario detenuto dal 1967).
I marchi di entrambe le compagnie furono mantenuti così come le stazioni di servizio.

Le due aziende fino alla loro fusione sono state tra le più grandi aziende nel settore energetico dominando la scena globale per decenni.

Le rispettive aziende petrolchimiche furono create nel 1960 (Mobil Chemical Company) e nel 1965 (Exxon Chemical Company).

In Italia è presente dal 1891. La compagnia prese all’inizio il nome di Società Italo Americana pel Petrolio (SIAP). La società fu costituita a Venezia come società per azioni al portatore, avente come scopo il commercio del petrolio. A seguito della fusione tra la Exxon e la Mobil in Italia viene creata la ExxonMobil Mediterranea. Questa società ha funzione di holding per tutte le sussidiarie dell’area mediterranea.
Sul suolo italiano opera attraverso il marchio Esso. Nel 2017 molte stazioni di servizio sono state vendute al gruppo indiano guidato dai fratelli Issa. Nel 2018 ha venduto la raffineria di Augusta all’azienda di stato algerina Sonatrach.

Il 24 marzo 1989, la petroliera Exxon Valdez ha colpito la scogliera Bligh Reef a Prince William Sound, in Alaska, sversando in mare più di 11 milioni di galloni (42.000 m3) di petrolio greggio. La fuoriuscita di petrolio della Exxon Valdez è stata la seconda più grande nella storia degli Stati Uniti ( secondo solo all’incidente della piattaforma della BP, Deepwater Horizon). In seguito all’incidente della Exxon Valdez e alla conseguenze ambientali che sopraggiunsero, il Congresso degli Stati Uniti ha approvato l’Oil Pollution Act. Questa legge obbligava a rivedere gli standard di sicurezza delle petroliere e ad assegnare i costi delle operazioni di pulizia della costa alle compagnie petrolifere.
Nel 1991 la Exxon fu condannata per oltre un miliardo di dollari. Fu il maggior risarcimento fino ad allora mai registrato per un disastro industriale, superato nel 2012 dalla BP per l’incidente della Deepwater Horizon.
I costi, tra pulizia e sanzioni, per Exxon furono di oltre 3 miliardi di dollari.

Nel 1999 viene realizzatata una joint venture, chiamata Infineum International Limited, tra la ExxonMobil Chemical Company e Royal Dutch Shell Chemicals.

Nel 2005 il prezzo delle sue azioni è cresciuto superando la General Electric e diventando la società più grande per capitalizzazione nel mondo.

Dal 2008 ha ridotto la sua presenza nel mercato al dettaglio americano vendendo le sue stazioni di servizio. L’utilizzo dei marchi Exxon e Mobil è stato concesso in franchising ai nuovi proprietari.

Nel 2010 ExxonMobil ha acquistato XTO Energy, società focalizzata sullo sviluppo e la produzione di risorse non convenzionali.

Nel 2011, avvia una partnership strategica con la compagnia petrolifera russa Rosneft per sviluppare il giacimento East-Prinovozemelsky nel Mare di Kara e il giacimento Tuapse nel Mar Nero. La joint venture è stata chiusa nel 2018 a causa delle sanzioni imposte contro la Russia.

A novembre 2013, vende a CLP Holdings le sue quote di maggioranza in una società di servizi di pubblica utilità e stoccaggio di energia con sede a Hong Kong, Castle Peak Co Ltd, per una somma totale di 3,4 miliardi di dollari.

Il 13 dicembre 2016, a seguito dell’elezione del presidente Donald Trump, il CEO di ExxonMobil, Rex Tillerson, viene nominato Segretario di Stato.

Il 9 gennaio 2017, Infineum è stata accusata di condurre affari in Iran, Siria e Sudan, paesi posti sotto sanzioni americane. I rappresentanti di ExxonMobil si sono discolpati affermando che poiché Infineum aveva sede in Europa e le transazioni non coinvolgevano dipendenti statunitensi, non sussistevano violazioni alle sanzioni.

Nel luglio 2017, ExxonMobil ha intentato causa contro l’amministrazione Trump contestando l’accusa di aver violato le sanzioni imposte alla Russia.
In Giappone vende a Eneos la partecipazione azionaria detenuta in TonenGeneral Sekiyu KK, società di raffinazione.

Ad agosto 2020, la compagnia è stata rimossa dal Dow Jones 30. ExxonMobil faceva parte del Dow Jones 30 dal 1928.

Ad ottobre 2020, taglia oltre 1.600 posti di lavoro (1/10 del totale dipendenti) in Europa a causa della pandemia di COVID-19. Questi licenziamenti, secondo la compagnia, si sono resi necessari per attutire i costi di gestione.

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