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Azionariato popolare per le società sportive: la Commissione Cultura della Camera avvia le audizioni

Pixabay

Azionariato popolare per le società sportive? Mentre l’attenzione generale è puntata sull’avvio del nuovo campionato di calcio e sulla diatriba per il nuovo commissario tecnico della nazionale di pallone, la Camera è impegnata a valutare l’ipotesi di introdurre l’azionariato popolare per le società sportive, quelle calcistiche in maniera mirata. Proprio in chiusura dei lavori prima della pausa estiva la commissione Cultura ha infatti avviato su questo argomento le prime audizioni.

La proposta di legge che parte dai tifosi

Punto di partenza è una proposta di legge presentata appena un paio di mesi fa che prende spunto dal “modello gestionale dello sport italiano, più specificamente quello calcistico” che – a detta dei presentatori del disegno di legge, primo firmatario Riccardo Molinari (Lega) – “ha subìto gli effetti negativi derivanti dalla persistenza di perdite nei bilanci della maggioranza delle società sportive, nonché dalla diminuzione delle presenze di tifosi negli stadi così come delle vendite dei diritti di trasmissione audiovisiva degli eventi sportivi”.

Ed ecco quindi l’ipotesi di “introdurre nella legislazione italiana strumenti idonei a coinvolgere i tifosi nell’assetto societario delle società sportive professionistiche e dilettantistiche”. In particolare attraverso l’azionariato popolare che prevede l’ingresso dei tifosi nell’organigramma, in qualità di soci-investitori della società stessa. 

I tifosi azionisti

Questo modello di governance permetterebbe ai tifosi di una determinata società sportiva di entrare nella sfera di proprietà diffusa del club mediante una partecipazione azionaria.

In altri termini, i tifosi, attraverso un investimento iniziale anche di modesta entità, possono acquisire la titolarità di azioni e quote del club e diventarne soci, prendendo parte ai risultati sportivi e soprattutto economici della squadra.

Le società coinvolte

Per società sportive si intendono le società aventi quale oggetto esclusivo o principale lo svolgimento di attività sportiva a livello agonistico e la produzione e messa a disposizione del pubblico, verso corrispettivo, dei relativi spettacoli e manifestazioni  La proposta prevede anche che alle società sportive a partecipazione popolare e agli enti di partecipazione popolare sportiva possono essere assegnati, temporaneamente o definitivamente, in gestione da enti pubblici territoriali e nazionali, impianti sportivi, stadi, palazzetti dello sport o strutture analoghe, con l’impegno di procedere, con oneri e spese a proprio esclusivo carico, al recupero, al risanamento, al miglioramento, all’ammodernamento o all’ampliamento di tali immobili, destinati eventualmente alla realizzazione di strutture polisportive o comunque idonee a consentire la pratica di altre discipline sportive in aggiunta a quelle che vi venivano originariamente svolte. E per la gestione di tali strutture si ipotizzano agevolazioni.

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