Sergio Albarelli si è dimesso da amministratore delegato e direttore generale del gruppo Azimut. La notizia ha affondato il titolo in Borsa della società di gestione, che all’inizio del pomeriggio è arrivato a cedere più del 4,8%, a 10,24 euro. Si tratta del peggiore ribasso di tutto il Ftse Mib.
La risoluzione del contratto di Albarelli sarà effettiva dal 25 gennaio 2019. Quella del manager è una “scelta personale” presa “in pieno accordo con gli organi sociali”, spiega in una nota.
“Il Cda ringrazia Albarelli – si legge ancora nel testo – e a seguito delle dimissioni ha nominato per cooptazione Gabriele Blei, conferendogli la carica di amministratore”.
Fino alla nomina del nuovo ad, prevista con l’assemblea degli azionisti di aprile 2018, la società conferma e rafforza ulteriormente le deleghe già attribuite ai componenti del Cda per consentire la gestione ordinaria e straordinaria.
“Il percorso svolto in Azimut è stato un percorso di successo – ha commentato Albarelli – che ha visto nascere oltre 60 progetti di ammodernamento dei processi interni e di introduzione di nuovi. Un articolato lavoro, che doterà il gruppo a luglio 2019 di uno dei più avanzati sistemi informatici in grado di garantire un servizio ancora più efficiente sia verso la clientela che verso la rete distributiva”.
Il manager ha ricordato che dall’ottobre 2016 ad oggi le masse gestite ed amministrate sono passate da 42 a 52 miliardi con oltre 11 miliardi di raccolta netta di cui 7 all’estero.