Il programma Omt della Bce è compatibile “in linea di principio” con il diritto europeo. A dirlo è l’Avvocato generale delle Corte di giustizia dell’Unione europea in un parere consultivo sulla legittimità dello strumento, aprendo, di fatto, all’utilizzo del programma di acquisti di asset “Outright monetary transaction”, annunciato nel 2012 dall’istituto centrale, ma mai messo in atto. Il cambio euro/dollaro scivola al nuovo minimo da nove anni fino a rompere la soglia di 1,727 – livello del lancio di gennaio 2009 – e il rendimento dei benchmark decennali francese, belga, finlandese, austriaco e olandese si porta al’ennesimo record negativo da sempre.
Il parere espresso dall’Avvocato generale non rappresenta, chiaramente, una sentenza, ma in vista della decisione definitiva della Corte, attesa nel giro di pochi mesi, rappresenta sicuramente un passo avanti di notevole portata sulla strada che porta verso l’attuazione del programma Omt, dal momento che, nella stragrande maggioranza dei casi, la Corte segue il parere dell’Avvocato generale.
Non si è fatto attendere il commento della Banca centrale europea, che in un comunicato prende nota del parere dell‘avvocato generale della Corte di Giustizia europea, ribadendo che l’Omt è pronto e disponibile. La pronuncia di oggi, inoltre, potrebbe preludere anche a un‘estensione dell’attuale programma Bce di “quantitative easing” ai titoli governativi già con il direttivo della prossima settimana, fissato per il 22 gennaio.
Le OMT consistono nell’acquisto diretto da parte della BCE di titoli di stato a breve termine emessi da paesi in difficoltà macroeconomica grave e conclamata (requisito di condizionalità). La situazione di difficoltà economica grave e conclamata è identificata dal fatto che il paese abbia avviato un programma di aiuto finanziario o un programma precauzionale con il Meccanismo Europeo di Stabilità o con la Struttura Europea per la Stabilità Finanziaria. La data di avvio, la durata e la fine delle OMT sono decise dal Consiglio direttivo della BCE in totale autonomia e in accordo con il suo mandato istituzionale.