Con la nomina del partner Andrea Ughi a responsabile degli uffici di Milano e la spinta ad una fase di rinnovamento e crescita sia per linee interne che per aggregazioni già “in corso di definizione”, lo studio Ughi e Nunziante rilancia dopo lo spin off dell’equity partner Fiorella Alvino e di alcuni avvocati dalla sede storica di Via Zenale a Milano.
L’annuncio è arrivato in risposta al comunicato con cui lo studio Nunziante Magrone annunciava, venerdì 28 settembre, che era stato raggiunto un accordo con il quale “la storica sede di Milano di via Zenale dello studio legale Ughi e Nunziante, con tutti i suoi professionisti ed il co-fondatore della firm l’avv. Gianni Nunziante, si separa dalla sede di Roma e si integra con Nunziante Magrone”. La comunicazione proseguiva aggiungendo che “l’iniziativa coinvolge complessivamente 80 risorse professionali, delle quali 50 a Milano ed aspira a riunire nel breve periodo, sotto una comune denominazione, più di 100 professionisti”.
In verità, lo studio Ughi e Nunziante fondato alla fine degli anni ’60 e rimasto, con Chiomenti, tra i pochi studi di avvocati d’affari – con questa anzianità – ancora italiani dopo l’avanzata e le acquisizioni dei grandi studi stranieri degli ultimi anni, ha fatto sapere che non vi è stata alcuna integrazione tra i due studi e che “prosegue in continuità e in totale indipendenza, la propria attività attraverso i suoi uffici di Milano, in via Borgonuovo e in via Zenale, e il suo ufficio di Roma, in via XX Settembre”. Inoltre “diversi avvocati indicati quali partecipanti allo spin off continueranno a fare parte di Ughi e Nunziante”.
La coda del botta e risposta a distanza che ha interessato i due studi si vedrà nei prossimi giorni quando sarà comunicato l’elenco degli avvocati in uscita.