Lo usiamo per arricchirci le insalate, per insaporire i tost, da sempre si sposa con i gamberi, è un ottimo complemento in un piatto di sushi o per un hamburger, indispensabile per la base di alcune salse come il celeberrimo guacamole, per cocktail come il Daiquiri, per dare cremosità a smoothie e frullati, versatile in cucina per mille condimenti, e anche come sostituto del burro nelle preparazioni vegane di creme, torte, biscotti, mousse e dolci. Per non parlare dei suoi effetti salutari e dei mille usi che se ne fa in cosmetica.
Il frutto è un concentrato di vitamine. In 100 grammi, si trovano 18 mg di vitamina C, 6,4 mg di vitamina E, 1,1 mg di vitamina B3, 0,12 mg di vitamina B2, 0,09 mg di vitamina B1. Contiene quantità di vitamina D superiori a quelle presenti nel burro o nelle uova. Passando ai minerali è invece una buona fonte di: potassio (450 mg), di Fosforo (44 mg), di Calcio (13 mg), di Ferro (0,6 mg), di Sodio (2 mg) Inoltre, la polpa è una fonte di steroli e di acidi volatili. E non è finita perché anche il seme dell’avocado è ricco di nutrienti; al suo interno si trovano soprattutto acidi grassi, alcoli e una serie di composti insaturi.. Nelle foglie dell’avocado messicano si nasconde invece un olio essenziale contenente estragolo e anetolo utilissimo in cosmetica
L’Avocado è diventato da dieci anni a questa parte il protagonista assoluto della nostra tavola, il frutto più di tendenza, simbolo dei millennials. E il 31 luglio gli è stata dedicata una festa mondiale che si celebra in tutti i continenti.
I dati sono impressionanti. I consumi di avocado in tutta Europa, si aggirano attorno alle 700.00 tonnellate annue, 100.000 in più rispetto all’anno precedente. In Italia è un boom incredibile: le vendite segnano addirittura un +92,2% di crescita nell’ultimo anno per un volume di affari che ammonta a ben 6,5 milioni di euro. A sostenerlo è l’Organizzazione Mondiale dell’Avocado (WAO)
Neanche la Pandemia lo ha fermato. Just Eat (www.justeat.it), app leader per ordinare online cibo a domicilio in tutta Italia e nel mondo, e parte di Just Eat Takeaway.com, colosso del mercato della consegna di cibo a domicilio presente in Italia dal 2011 e che oggi opera con oltre 22.000 ristoranti partner in più di 1200 comuni, in occasione della Giornata Mondiale dell’Avocado del 31 luglio, ha analizzato l’andamento degli ordini di avocado: oltre 202.000 kg ordinati a domicilio nel 2020, con una crescita del +68% rispetto all’anno precedente. Nei primi sei mesi del 2021, sono già stati ordinati oltre 183.000 kg di avocado, mostrando un trend in crescita anche per quest’anno.
Ma quali sono i piatti a base di Avocado più richiesti? Al primo posto si colloca l’Uramaki, seguito dal Temaki. Il terzo posto se lo aggiudica il Poke, il piatto salutista di tendenza fra i giovani, seguito da altre due specialità giapponesi, il Futomaki, e l’Hosomaki. A seguire Tartare al salmone, Nigiri, Insalata, Avocado burger e Guacamole
Analizzando quanto emerso dall’Osservatorio, quello che balza immediatamente all’occhio è come sia la cucina giapponese a utilizzare maggiormente l’avocado come ingrediente principe nelle proprie preparazioni, portando piatti come Uramaki e Temaki a essere i più ordinati a domicilio, con una crescita anno su anno rispettivamente del + 70% e del +51%, così come i Futomaki (+53%), gli Hosomaki (+44%) e i Nigiri (+56%). Pur posizionandosi solo in terza posizione, a spopolare e a registrare il trend di crescita più alto è però il poke, che evidenzia addirittura un balzo di richieste del +424% e che testimonia una passione per piatti esotici e al tempo stesso healthy.
Oltre ai piatti di avocado più richiesti negli ordini a domicilio, ci sono anche curve di crescita che parlano dei nuovi food trend con maggior incremento, come la tartare di salmone (+192%), ma anche l’abbinamento dell’avocado con riso venere, salse piccanti come la sriracha, hummus, salmone e uova. Le insalate (+64%) ricche di avocado confermano invece la voglia degli italiani di gustare anche a domicilio piatti freschi e leggeri.
Ma ci sono anche alcune curiosità interessanti, come la presenza di nuovi piatti che fondono i sapori tipici del Sol Levante con quelli del Sud America, in cui l’avocado si unisce a salse piccanti, mandorle, pistacchi, anacardi o frutta esotica, come accade da Temakinho, oppure con quelli della cucina nostrana come la ricciola e la spigola. Guardano poi alle singole cucine, scopriamo che oltre a quella giapponese, anche in quella messicana l’avocado viene abbinato a frutti esotici come il platano, diventando uno degli ingredienti preferiti di preparazioni come i burritos!
Tra le città che ordinano maggiormente piatti contenenti questo superfood esotico originario dell’America Latina, Roma è regina indiscussa della classifica! La città eterna registra infatti il numero più alto di ordini, con quasi 42.000 kg nel 2020 e una crescita del +62%, guidata dagli Uramaki sake avocado e dagli Uramaki Philadelphia. Secondo posto per Milano (oltre 21.000 kg), che registra +69% di richieste grazie a Uramaki California e Philadelphia, mentre a chiusura del podio troviamo Genova con ben 10.200 kg ordinati e una crescita del +90% in cui spicca l’avocado burger! Quarto posto per Torino (10.080 kg) con +35% di richieste, cui segue Bologna (8.860 kg), che vede una crescita del +80%. A chiudere la top 10 delle città più ghiotte di avocado troviamo Trieste con 4.670 kg (+56%), Padova con 3.340 kg (+62%), Verona con 2.670 kg (+48%), Firenze con 2.560 kg (+53%) e Palermo con 2.340 kg (+34%).
A fronte di una maggiore richiesta dei consumatori, anche l’offerta a domicilio aumenta. Just Eat, infatti, rispetto al 2020 registra una crescita del +66% di ristoranti che fanno dell’avocado l’ingrediente principe delle loro preparazioni
Tra le cucine che sono più cresciute nel 2020 e che caratterizzano la sempre maggiore presenza di ristoranti che offrono avocado nel loro menù, troviamo in primis il poke (+145%). Sono tantissimi, infatti, i ristoranti che offrono questa cucina e che sono nati negli ultimi anni, come Pokewaii, Poke House, I Love Poke o Poke @ Home. Non mancano poi la cucina vegana (+133%) e quella vegetariana (+121%), l’hamburger (+84%), la cucina messicana (+72%), le insalate (+65%), quella healthy (+61%), brasiliana (+55%), giapponese (+51%) e americana (+37%).