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Autonomia differenziata: via libera della Cassazione al referendum per l’abrogazione totale della legge

I giudici della Corte di Cassazione hanno dato il via libera al quesito proposto dai comitati. La parola definitiva torna alla Corte Costituzionale che a gennaio si esprimerà sull’ammissibilità

Autonomia differenziata: via libera della Cassazione al referendum per l’abrogazione totale della legge

La Cassazione ha dato il via libera al referendum per l’abrogazione totale della legge sull’autonomia differenziata. La legge infatti è stata considerata ancora vivente, nonostante il pesante intervento demolitorio dei giudici della Consulta. Secondo l’Ufficio centrale della Suprema Corte, dunque, è legittima la richiesta di abrogazione.

La parola definitiva passa ora alla Corte Costituzionale che lo scorso novembre aveva già dichiarato “illegittime” specifiche disposizioni dello stesso testo legislativo e che tornerà a riunirsi nel mese di gennaio per esprimersi sull’ammissibilità. Solo in caso di ulteriore via libera, il governo e il presidente della Repubblica potranno indire il referendum, che dovrà svolgersi nel caso tra il 15 aprile e il 15 giugno del 2025.

L’ordinanza della Corte di Cassazione

Il quesito di abrogazione totale della legge Calderoli sull’Autonomia differenziata “deve avere corso pur dopo la pronuncia numero 192/2024 della Corte Costituzionale”, scrive dunque l’ufficio della Cassazione citato da Repubblica. L’ufficio ha infatti ri-esaminato regolarità e legittimità alla luce delle motivazioni della Consulta.

Nelle circa trenta pagine dell’attesissima ordinanza, la Suprema Corte si è pronunciata su due quesiti: uno riguardante l’abrogazione totale della legge sull’autonomia differenziata l’altro l’abrogazione parziale. Quest’ultimo è stato giudicato nei fatti superato dalle osservazioni della Consulta.

Il nuovo giudizio sarà ora incentrato sul legame tra l’Autonomia e la legge di bilancio che secondo i sostenitori del referendum è puramente strumentale.

Cosa aveva deciso la Consulta

Nella sentenza del 3 dicembre scorso la Consulta, chiamata ad esprimersi sulle questioni di costituzionalità e accogliendo parzialmente i ricorsi di quattro Regioni, ha affermato che “il regionalismo corrisponde a un’esigenza insopprimibile della nostra società, come si è gradualmente strutturata anche grazie alla Costituzione” e “spetta, però, solo al Parlamento il compito di comporre la complessità del pluralismo istituzionale”. E ancora: “la vigente disciplina costituzionale riserva al Parlamento la competenza legislativa esclusiva in alcune materie affinché siano curate le esigenze unitarie (art. 117, secondo comma, Cost.)”. 

Comitato referendum: “Avanti per l’abrogazione totale”

“Siamo soddisfatti, vogliamo abrogare completamente questa legge ingiusta e dalla Cassazione arriva una conferma importante che questo referendum si può fare. Ora aspettiamo la pronuncia della Corte Costituzionale a gennaio che dovrà esprimersi sulla ammissibilità totale”, ha detto all’Ansa la vicepresidente del comitato nazionale contro l’autonomia differenziata e segretaria confederale Uil Ivana Veronese.

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