X

Auto: Volkswagen cresce, Ford e Tesla deludono

FIRSTonline

Dall’industria dell’auto arrivano risultati di segno opposto fra le due sponde dell’Atlantico.

In Europa, Volkswagen comunica di aver chiuso il primo semestre con un risultato operativo in crescita del 10,3%, a quota nove miliardi. I ricavi si sono attestati invece a 125,2 miliardi, per un aumento del 4,9%. Il maggior costruttore di auto in Europa conferma poi i target prima delle poste straordinarie per il 2019.

Negli Stati Uniti, invece, è di tutt’altro segno la semestrale di Ford Motor, che al giro di boa di metà anno ha messo a segno utili attribuibili ai soci per 148 milioni di dollari, in calo da quasi 1,1 miliardi su base annua. Il crollo è legato agli oneri per ristrutturazione globale, soprattutto in Europa e Sudamerica, che pesano per 1,2 miliardi di dollari.

Senza considerare le voci straordinarie, gli utili per azione di Fors si sono attestati a 28 centesimi, mentre gli analisti avevano previsto in media 31 centesimi. I ricavi sono calati da 38,92 a 38,85 miliardi, sopra il consenso per 35,1 miliardi. Il titolo Ford è crollato ieri del 6% nel dopo mercato di Wall Street, scendendo sotto i 10 dollari.

Non c’è pace nemmeno per Tesla. Nonostante il record di consegne a livello globale, la casa di Elon Musk specializzata in auto elettriche di alta gamma ha subito ieri un nuovo tracollo in Borsa. Le azioni hanno perso l’11,5% dopo l’annuncio a sorpresa che il co-fondatore dell’azienda, JB Straubel, si ritirerà dal ruolo esecutivo per diventare consulente senior. Straubel è il manager che ha sviluppato le batterie Tesla ed è una colonna dell’azienda dal giorno della fondazione. Drew Baglino, Vicepresidente del dipartimento Engineering di Tesla, assumerà il ruolo di Chief Technology Officer.

Per mantenere la promessa di registrare profitti nella seconda metà dell’anno, Musk sta cercando di contenere i costi, prima di puntare sulla produzione del nuovo SUV Model Y e di un Tir elettrico. L’Ad della casa automobilistica ha affermato che la società è cresciuta fino al punto di “autofinanziarsi” anche se, dopo aver inizialmente promesso che sarebbe stata redditizia a partire dal terzo trimestre del 2018, ha dovuto ammettere di avere, per ora, mancato l’obiettivo.

Related Post
Categories: Finanza e Mercati