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Auto, Ursula von der Leyen congela le multe per 3 anni e accelera la revisione dello stop ai motori tradizionali dal 2035

Dopo il secondo incontro con i produttori europei, la presidente della Commissione europea ha annunciato misure chiave: una “pausa” sulle multe per il CO2, il rinvio dello stop ai motori tradizionali dal 2035 e il sostegno alla produzione di batterie. In arrivo anche un’alleanza europea per accelerare la guida autonoma

Auto, Ursula von der Leyen congela le multe per 3 anni e accelera la revisione dello stop ai motori tradizionali dal 2035

Aiuti ai produttori europei di batterie elettriche, accelerazione della revisione sullo stop ai motori tradizionali dal 2035 e, soprattutto, una “pausa” sulle multe per i produttori che non rispettano i criteri di sostenibilità fissati dall’agenda green dell’Ue. In arrivo anche un’alleanza europea per la guida autonoma. Queste sono le principali novità annunciate dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, al termine del secondo incontro a Bruxelles, nell’ambito del Dialogo strategico sul futuro dell’industria automobilistica europea.

Le nuove misure si inseriscono in un contesto cruciale, a soli due giorni dalla presentazione ufficiale del piano d’azione per l’industria automobilistica, fissata per il 5 marzo 2025. Questo piano arriva in un momento in cui il settore si trova ad affrontare sfide sempre più urgenti, tra cui la crescente minaccia dei dazi Usa, spesso evocata dal presidente Donald Trump, che sta mettendo sotto pressione le imprese europee. A questo si aggiungono la forte concorrenza internazionale, il calo della domanda e la difficile transizione verso l’elettrico, tutte problematiche che richiedono misure tempestive e mirate per garantire la sostenibilità e la competitività del comparto automobilistico europeo.

Auto, “pausa” sulle multe: 3 anni per adeguarsi agli obiettivi CO2

“Per affrontare la questione in modo equilibrato, questo mese proporrò un emendamento mirato al regolamento sugli standard di emissioni di CO2: invece della conformità annuale, le aziende avranno tre anni”. Con questa soluzione von der Leyen cerca di mantenere la sua politica senza cedere alle critiche, rispondendo alle pressioni interne, in particolare dal suo partito, il Ppe. La flessibilità proposta è un compromesso necessario per ottenere il via libera dal Consiglio e dal Parlamento europeo, senza rimettere in discussione le scelte della prima legislatura.

La proposta non è certo un colpo di scena: produttori di auto avevano già espresso difficoltà nel rispettare i severi target di emissioni, soprattutto con la scadenza del 2025 che minacciava sanzioni salate, stimate dall’Associazione europea dei costruttori di automobili (Acea) tra i 15 e i 16 miliardi di euro. Ascoltando queste preoccupazioni, la Commissione ha deciso di estendere il termine per l’adeguamento, ma von der Leyen ha precisato che “gli obiettivi restano invariati” e le aziende sono comunque obbligate a rispettarli, con sanzioni in caso di non conformità. In sostanza, non ci sono scappatoie, solo un po’ più di tempo per mettersi in regola.

“C’è una chiara richiesta di maggiore flessibilità sugli obiettivi di Co2. Il principio chiave è l’equilibrio: da un lato abbiamo bisogno di prevedibilità ed equità verso chi ha fatto i compiti per primo e ha rispettato gli obiettivi. Quindi, non possiamo cambiare gli obiettivi che ci siamo dati”, ha spiegato von der Leyen. Ma, come in ogni negoziato che si rispetti, il pragmatismo deve entrare in gioco. “Dall’altro lato, dobbiamo ascoltare le voci che chiedono più pragmatismo e neutralità tecnologica, soprattutto per gli obiettivi del 2025 e le sanzioni in caso di non conformità”.

Revisione anticipata sullo stop ai motori tradizionali

Ma la vera sorpresa è un’altra. Dopo aver ascoltato le istanze dei produttori, von der Leyen ha annunciato anche l’intenzione di “accelerare i lavori di revisione” del regolamento che impone lo stop ai motori tradizionali dal 2035. La revisione doveva avvenire nel 2026, ma la presidente vuole anticiparla e concluderla entro quest’anno. Tra i temi più discussi, l’Italia spinge per una maggiore apertura ai biocarburanti, che fino ad oggi erano stati esclusi dal mix per una mobilità pulita. “La piena neutralità tecnologica rimane il principio fondamentale”, ha sottolineato von der Leyen, aprendo la porta a un possibile cambio di rotta.

Sostegno alle batterie europee

Non è finita, però. Perché, se l’agenda Ue sembrava essere troppo sbilanciata verso l’elettrico, la presidente ha aggiunto: “Esploreremo il sostegno diretto ai produttori europei di batterie”. La preoccupazione è che le batterie importate siano più economiche rispetto a quelle prodotte in Europa, mettendo a rischio la competitività delle auto elettriche europee. “Non possiamo lasciare che le nostre auto elettriche siano più costose”, ha sottolineato von der Leyen, ribadendo la necessità di incentivare la produzione di batterie in Europa.

Guida autonoma: Europa punta a un’alleanza per accelerare la tecnologia

Il passo successivo? Un’alleanza europea per la guida autonoma. Von der Leyen non ha dubbi: “Abbiamo bisogno di una grande spinta nel software e nell’hardware per la guida autonoma. Sappiamo che la concorrenza globale è feroce, quindi dobbiamo agire in grande ed essere grandi”. Le case automobilistiche europee potranno collaborare, mettendo in comune risorse per sviluppare software, chip e tecnologia per la guida autonoma. L’obiettivo finale? “Portare i veicoli autonomi sulle strade europee più velocemente”.

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