Il mercato delle auto in Italia fatica a ripartire. E così sarà anche nella seconda parte dell’anno, almeno secondo l’Unrae, l’associazione che rappresenta le case automobilistiche nel nostro Paese. L’Osservatorio di luglio conferma per il secondo trimestre le stime pubblicate a fine aprile: è “prevedibile” che l’andamento continuerà ad essere “tutt’altro che brillante”, arrivando a quota un milione e 800mila immatricolazioni, in calo del 7,8% rispetto al 2010 (quando si arrivò a quota un milione e 960mila).
“Qualche acquisto in più registrato nel trimestre aprile-giugno – scrive l’Unrae – è compensato, purtroppo, da un significativo calo che si sta manifestando proprio in luglio, che si avvia ad essere il più basso di sempre”. Secondo l`Osservatorio in agosto e settembre proseguirà l’andamento negativo, mentre nell’ultimo trimestre dell`anno si dovrebbe registrare un incremento dell’1% (422mila immatricolazioni) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. “Appare chiaro – conclude l’associazione – che la stima di fine anno, con una perdita di circa 150mila unità rispetto al 2010, potrà superare i livelli descritti solo se i recenti provvedimenti assunti dal Governo verranno accompagnati da misure di supporto alla crescita dell`economia del Paese”.
A soffrire più di tutte è la domanda delle famiglie, che ha già toccato il minimo nel secondo trimestre. Pesano sugli acquisti gli aumenti di tutti i costi connessi all’uso dell’automobile: dai carburanti alle assicurazioni, dai pedaggi alle imposte dirette come Ipt e bollo. Per queste ragioni le immatricolazioni ai privati non dovrebbero superare i due terzi del totale a fine anno.