Lieve ripresa per il mercato europeo delle auto. Il mese scorso le immatricolazioni nell’Unione europea sono cresciute dell’1,1% su base annua, mentre fra gennaio e settembre sono calate dello 0,8% su base congiunturale. Questi gli ultimi dati resi noti da Acea, l’associazione che riunisce le case costruttrici del Vecchio Continente. Ad agosto il mercato dell’auto in Europa era cresciuto del 7,8%, a 787.435 immatricolazioni.
Restringendo l’obiettivo ai signoli paesi, la Germania è stata l’unica a segnare un risultato positivo a settembre (+8,1%), mentre si sono registrate flessioni in Gran Bretagna (-0,8%), Spagna (-1,3%), Francia (-1,4%) e Italia (-5,7%). Fra gennaio e settembre le performance non sono omogenee: ancora male Gran Bretagna (-5%), Italia (-11,3%) e Spagna (-20,7%), stabile la Francia (+0,2%) e crescita spettacolare per la Germania (+10,8%).
Quanto alle prinicpalei case costruttrici, a settembre Volkswagen si conferma medaglia d’oro eurropea, con un incremento delle vendite pari al 12,5% (156.521 unità). Seguono Ford (-0,3%, a 108.231) e Opel (-5,9%, a 98.793).
Rimane staccato il Gruppo Fiat, che ha fatto registrare una brusca flessione delle vendite. A settembre le nuove immatricolazioni del Lingotto sono state 82.115, in calo del 7,8% rispetto alle 89.102 di un anno fa. Ad agosto le vendite avevano segnato un calo del 7,6%.
Male anche i numeri sui primi nove mesi dell’anno: la casa torinese ha venduto 749.417 nuovi veicoli, in calo del 12% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Nel dettaglio, a settembre il calo più vistoso è stato quello del marchio Fiat (-12,7%), mentre la Lancia-Chrysler, in controtendenza, ha segnato un incremento del 16,9%. Alfa Romeo ha contenuto le perdite, cedendo in Europa il 2,6%, mentre continua il boom del marchio Jeep, che fa registrare un incremento addirittura del 132,5%, a 2.730 unità.
Per quanto riguarda la quota di mercato detenuta dal gruppo nell’Ue, su base annua è calata dal 7,1 al 6,5%, pur registrando un recuper rispetto al 5,8% dello scorso agosto. Su questo fronte il dato complessivo fra gennaio e settembre è stato del 7,2%, contro l’8,1% segnato nello stesso periodo del 2010.